1608: il Cardinale Ginnasi visita Castel Bolognese

Nell’anno 1608 il cardinale Ginnasi fece una visita alla città natale, trattenendovisi circa tre mesi, probabilmente da giugno ad agosto. La Magistratura castellana, nella riunione dell’11 maggio 1608, ribadendo il dovere di chiedere il beneplacito del Reggimento di Bologna, decise di fare due stemmi marmorei, uno in onore dell’illustre ospite, l’altro del Vescovo di Imola, da esporre, indorati, sulla pubblica piazza su una facciata, che a sua volta avrebbe dovuto essere restaurata e dipinta. Pensò inoltre di innalzare due archi e di fare quelle manifestazioni pubbliche che si addicevano all’illustre ospite. Per l’occasione furono eletti quattro assunti e precisamente Lamberto Ginnasi, Giacomo Triario, Giovanni Maria Mezzamici e Fabrizio Favolini. Infine ritenne necessario aggiustare la strada maestra, il ponte sul Rio Fantino, le fognature rotte ed a provvedere ad incanalare le acque nei loro antichi alvei.

In risposta, il Gonfaloniere e gli Assunti di Bologna, desiderando che si rendesse onore al cardinale Ginnasi, chiesero che fosse loro inviato un deputato per discutere i problemi più urgenti relativi a questa visita: tuttavia esisteva in quel tempo un decreto che vietava di mandare persone a Bologna se prive della licenza del Cardinale Legato, per cui la Magistratura decise di inviare un “pedone” per ottenere questo permesso.

Nella seduta del 1° giugno la Magistratura constatò che nella cassa del Comune non c’erano denari sufficienti per affrontare le spese, tuttavia bocciò la proposta di imporre nuove tasse per affrontare la spesa, decidendo di appianare le spese in altra maniera. Questa “altra maniera” tuttavia, non deve essere stata molto “ortodossa” se, nella seduta del 20 e 22 giugno fu letta una lettera del Gonfaloniere di Bologna contenente l’ordine di riporre al Monte di Pietà le quattrocento lire prelevate con la scusa di riparare le mura ed invece spese per fare festa al Cardinale.

Il Ginnasi giunse a Castel Bolognese nei primi giorni di giugno, trattenendosi nella casa di famiglia. Questo tempo fu prezioso per il Cardinale, in quanto maturò la decisione, già precedentemente espressa ma non attuata, di erigere nella città natale un monastero. In quegli stessi giorni, probabilmente, incaricò anche l’architetto fra Domenico Paganelli della costruzione del nuovo palazzo di famiglia da erigersi sulla Via Emilia, dal lato a mezzogiorno, fra la Chiesa di San Francesco e la precedente casa Ginnasi.

Una nuova visita del cardinale Ginnasi era attesa nell’estate del 1613. Anche allora la Magistratura castellana deliberò, nella seduta del 7 maggio 1613, di chiedere licenza ai superiori bolognesi per allestire il ricevimento. All’uopo furono nominati assunti Argentino Mazzolani, Ottavio Mainardi, Paolo Regoli, Sante Gramigna e Andrea Rovetti. Il Ginnasi tuttavia rimandò la sua venuta all’autunno: il 3 ottobre, vigilia della solennità di san Petronio, consacrò le campane del Monastero delle Domenicane nella chiesa di san Petronio, mentre il 2 novembre presenziò alla benedizione del Monastero che egli aveva fatto erigere.

Paolo Grandi

Castel Bolognese, località Casalecchio: facciata della cosiddetta “Villa Ginnasi”. Fu abitata fino agli anni ’30 da parenti del Cardinale Ginnasi

Tratto da: GRANDI P., Il Cardinale Domenico Ginnasi, Faenza 1997.

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