La ferrovia del Senio: diorama della stazione di Castel Bolognese

La stazione FVS di Castel Bolognese fu demolita dopo i danneggiamenti subiti durante l’ultimo conflitto mondiale. Di essa abbiamo ora qualche rara immagine e un diorama costruito nel 1988 da Paolo Grandi, che viene qui di seguito descritto dallo stesso Grandi

Diorama della Stazione FVS di Castel Bolognese: esterno della stazione

Il diorama della stazione FVS di Castel Bolognese

Il diorama della stazione FVS di Castel Bolognese, da me costruito, è nato nel 1988 e fu per la prima volta esposto a Castel Bolognese durante la mostra Quando si andava a Riolo in treno tenutasi dal 24 novembre all’ 8 dicembre di quell’anno.

Per la ricostruzione in scala degli edifici mi sono avvalso delle poche foto, di qualche mappa catastale e di alcuni sopralluoghi sull’area dismessa della stazione. Essa infatti occupava l’intera superficie ove sorgeva il magazzino ortofrutticolo PAF. Per curiosità, occorre sapere che il binario congiungente il magazzino ortofrutticolo alla stazione delle Ferrovie dello Stato, il quale si spingeva fino sul viale Cairoli era postato sulla traccia di uno dei due binari della stazione FVS e che il palazzo posto di fronte alla stazione FS insiste sulle fondamenta della stazione FVS; ad un attento osservatore non sfuggirò che esso, sul viale Cairoli e verso l’area ex PAF è insolitamente alto rispetto al piano di campagna: quell’ altezza corrisponde al marciapiede dei viaggiatori del primo binario della stazione FVS, che aveva la particolarità di essere più alto (cm. 75 anzichè cm. 25 sul piano del ferro) rispetto ai marciapiedi tuttora in uso nelle stazioni FS. I passeggeri pertanto non dovevano arrampicarsi sulle carrozze, ma trovavano lo sportello alla medesima altezza del marciapiede.

La sistemazione dei binari della stazione, in mancanza di documentazione, è stata realizzata attraverso i ricordi del cav. Otello Boschi, figlio del capostazione di Castel Bolognese FVS, abitante nella stessa stazione, di mio padre Tristano Grandi, figlio del gestore del ristorante della stazione FS ed abitante nella medesima e del sig. Giovanni Tarlazzi allora abitante in via Santa Croce, a fianco del binario di raccordo tra le due stazioni castellane.

Il diorama è completamente autocostruito; gli edifici sono in legno, rifiniti in cartoncino; tutto l’impianto è funzionante e possono essere compiute le manovre caratteristiche del trenino precedenti la partenza e successivi all’arrivo. Caratteristici il serbatoio dell’acqua (di fantasia ma simile al vero), l’orto dei ferrovieri, la capannina in legno sul piazzale esterno, adibita a ristoratore e deposito biciclette, la grande rimessa locomotive, successivamente adibita ad officina; in essa i fratelli Contessi riparavano le botti in legno dei carri ferroviari.

Il diorama è stato successivamente esposto in mostre a tema nel 1991 a Rimini e nel 1994 a Firenze. Esso è tuttora conservato a Castel Bolognese, nel convoglio storico di proprietà del Dopolavoro Ferroviario di Imola in sosta nello scalo merci, e può essere visitato previo accordo col dopolavoro imolese.

Diorama della Stazione FVS di Castel Bolognese: interno della stazione

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Diorama della Stazione FVS di Castel Bolognese: il serbatoio dell’acqua.

Diorama della Stazione FVS di Castel Bolognese: esterno della stazione e capannina di legno adibita a ristoratore e deposito biciclette

Diorama della Stazione FVS di Castel Bolognese: esterno della stazione e capannina di legno adibita a ristoratore e deposito biciclette

Diorama della Stazione FVS di Castel Bolognese: la rimessa delle locomotive.

Diorama della Stazione FVS di Castel Bolognese: la rimessa delle locomotive.

Paolo Grandi

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