Il disastro ferroviario del 1962

Nella notte di giovedì 8 marzo 1962, alle ore 1,56, avvenne un grave disastro ferroviario a Castel Bolognese. Il Diretto 152, proveniente da Lecce e in corsa verso Milano, alla cui guida erano il macchinista Ennio Covacci e l’assistente Otello Manzi, deragliò poco prima di transitare nella stazione di Castel Bolognese. Sul treno viaggiavano circa 500 passeggeri, in gran parte provenienti dal Sud. Morirono 14 viaggiatori (13 nelle ore immediatamente dopo il disastro e 1 svariati giorni dopo) e altri 127 rimasero feriti, alcuni in modo grave. Sul luogo del sinistro affluirono immediatamente i ferrovieri della nostra stazione che, nonostante il buio, si resero conto della tragedia, poi i soccorsi dalle città vicine ed infine tanti castellani che aiutarono nell’estrazione dei feriti e dei morti dalle lamiere delle carrozze distrutte. La notizia del disastro fu ripresa dai giornali di tutto il mondo e occupò moltissime prime pagine dei quotidiani italiani.

Le salme di undici delle quattordici vittime vennero ricomposte nella chiesa di San Francesco, ove pure fu istituita la camera ardente. Il tempio, ancora in restauro per le ferite subite durante il secondo conflitto mondiale, veniva aperto al pubblico ed ai fedeli per la seconda volta dal 1945, pochi mesi dopo una mostra d’arte sacra tenuta nel settembre del 1961. Compiute le formalità del riconoscimento e del rientro delle salme alle rispettive città d’origine, la chiesa fu nuovamente chiusa per un triennio al fine di terminare i restauri.

Nel 2012 è ricorso il 50° anniversario di questa tragedia che è stata assai a lungo completamente dimenticata. Attingendo dai giornali dell’epoca e dalle testimonianze di alcuni castellani, si vuol fare conoscere meglio, su queste pagine, la storia del disastro, sperando di contribuire a non dimenticare. Sarebbe auspicabile, però, che anche in stazione a Castel Bolognese si ponesse una lapide commemorativa.
Alla fine del 2014 è uscito il volume “Un diretto dal Sud: il caso del disastro ferroviario di Castel Bolognese”, scritto da Daniele Pompignoli, edito da An. Walberti, al quale si rimandano tutti colori interessati ad approfondire la vicenda, e dal quale provengono alcune informazioni riportate nelle pagine di questo sito.

Immagine tratta da Il Resto del Carlino del 9 marzo 1962

Immagine tratta da Il Resto del Carlino del 9 marzo 1962

La Settimana Incom 02197, 15/03/1962, Disastro ferroviario
(filmato caricato da: castelbolognesenews)

Un filmato registrato su pellicola 8 mm davvero prezioso, ritrovato sul mercato antiquario da Sergio Poli e messo gentilmente a disposizione dopo la digitalizzazione. L’autore delle riprese è al momento ignoto. I primi 2 minuti e mezzo circa riguardano il disastro ferroviario di Castel Bolognese dell’8 marzo 1962 ed illustrano le operazioni di sgombero dei rottami. Il resto mostra il trasferimento della locomotiva a vapore “740-409” dallo scalo merci della stazione di Imola al circuito di Imola, a cura del Gruppo Ferramatori Imolese “Umberto Olivieri”. La data al momento è sconosciuta.

L’E.428.217 gravemente danneggiato nel disastro di Castel Bolognese avvenuto l’8 marzo 1962.

Agghiaccianti visioni del disastro di Castel Bolognese (dal volume: “E. 326 – E. 428”, scritto da Claudio Pedrazzini)

Agghiaccianti visioni del disastro di Castel Bolognese (dal volume: “E. 326 – E. 428”, scritto da Claudio Pedrazzini)

Agghiaccianti visioni del disastro di Castel Bolognese (dal volume: “E. 326 – E. 428”, scritto da Claudio Pedrazzini)

disastro giornale

La prima pagina del quotidiano “Stasera” dell’8 marzo 1962 (Archivio Pier Paolo Sangiorgi)

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