Mario Biancini (1922-1997)

biancini_mario1

Artista. Nato a Castel Bolognese il 2 marzo 1922, morto a Faenza il 13 aprile 1997.
Della sua attività artistica parla un articolo pubblicato su Il Nuovo Diario Messaggero del 29 ottobre 1994, scritto in occasione di una mostra di Mario Biancini promossa dalla Parrocchia di San Petronio di Castel B olognese:

“Mario Biancini è nato il 2 marzo 1922 a Castel Bolognese, ove vive e lavora in Via Gambarelli, 33.
E’ un autodidatta, che non ambisce il confronto con gli artisti più affermati, pago soltanto di concretizzare nelle sue opere le ispirazioni e gli stimoli, che gli urgono dentro. Alle sue spalle non ci sono né scuole né accademie; al futuro lascia l’imprevedibile della sua spontaneità creativa.
“L’arte – dichiara lo stesso Biancini – è per me soltanto un hobby”.
In realtà in Mario Biancini c’è un talento costretto dalle circostanze a restare nella penombra. Dopo aver concluso gli studi alle “Alberghetti” di Imola, il padre, ritornato dall’Abissinia intorno al 1936, gli disse perentoriamente che non poteva mantenerlo agli studi in una scuola d’arte, alla quale il figlio avrebbe desiderato iscriversi.
Mario Biancini, che aveva manifestato fin da bambino attitudine al disegno, reagì con rabbia decidendo immediatamente di fare il manovale e quella di muratore fu sempre la sua professione, interrotta soltanto dalla seconda guerra mondiale, quando, arruolato come paracadutista nella Divisione Folgore, combatté ad El Alamein e in Tunisia, finendo prigioniero in Egitto dal 1943 al 1946.
Nel disegno a penna Mario Biancini ha fatto tesoro dei consigli ricevuti da Fausto Ferlini, che gli fu grande amico fin da quando, ancora giovanissimi, lavoravano insieme come garzoni nella falegnameria di “Pelvi”, a Castello. Quell’esperienza ha lasciato in lui la passione per l’intaglio del legno: Biancini sta ricostruendo in un modellino ligneo la piazza di Castello com’era, con l’intento di farne dono al Comune.
Negli ultimi tempi ha imparato a battere il rame col martello, ottenendo pregevoli raffigurazioni da disegni applicativi sopra. “Una sera di dodici anni fa – racconta Biancini – vidi un amico che modellava il rame e mi sentii spontaneamente in grado di fare altrettanto”.
I pannelli di rame battuto sono tra i lavori più significativi di Mario Biancini e si ispirano alle sculture di Angelo Biancini, il noto artista castellano legato a Mario anche da vincoli di parentela (sono cugini di secondo grado).
Mario Biancini ha donato alla chiesa di San Petronio un pannello rappresentante Gesù con i discepoli di Emmaus, altri cinque raffiguranti i quattro Evangelisti e una Madonna in trono affiancata dalla piazza di Castel Bolognese come si presentava in origine.
Nella chiesa del Cappuccini ha collocato una Pietà, mentre negli oratori dell’ospedale, delle Monache Domenicane e delle Maestre Pie si possono ammirare altre sue raffigurazioni della Madonna col Bambino, che si richiamano ai modelli classici liberamente rielaborati. […]”

PICCOLA GALLERIA DI OPERE DI MARIO BIANCINI (si ringrazia Riccardo Baldisserri per le fotografie)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *