La lunga vita di Teresa Muccinelli, “Teresa d’Pagnòca”

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Oggi che la vita media si è allungata non è un evento raro che una persona raggiunga i cento anni di età e anche a Castel Bolognese abbiamo vari centenari in vita e vari ne abbiamo festeggiati negli ultimi anni. Sino a 20-25 anni fa, invece, festeggiare un centesimo compleanno era un vero e proprio avvenimento, specie per un paese piccolo come Castello. E fu davvero un avvenimento che coinvolse tutto il paese la festa per i 100 anni di Teresa Muccinelli, nata a Castel Bolognese il 15 ottobre 1884 da Francesco (calzolaio) e da Giovanna Dalprato.
Ma chi era Teresa? Ecco cosa scriveva “Vita Castellana” del settembre/ottobre 1984.

Se chiedete di Teresa Muccinelli, pochi a Castello vi direbbero di conoscerla. Ma se vi riferite a “Teresa d’Pagnòca”, la troverete ben presente nel ricordo dei castellani, almeno di quelli (ormai ridotti di numero) che hanno le radici fondate in questo nostro paese. Non è poi immaginabile lo stupore che tutti proverebbero nel vederla raggiungere in buona salute e con straordinaria lucidità il traguardo dei 100 anni. Una vera rarità per Castelbolognese, poiché qui memoria d’uomo non riesce a rintracciare altro che un solo precedente, nel corso di questo secolo, di una nonnina festeggiata alcuni decenni fa per un tale compleanno.
Teresa Muccinelli è una castellana autentica. E’ nata a Castelbolognese il 15 ottobre 1884, festa di Santa Teresa d’Avila, in seno alla famiglia numerosa di un calzolaio del paese. Non ha contratto matrimonio ed è vissuta con dignità del proprio lavoro, che le è costato sacrificio, ma che le ha dato anche tante soddisfazioni. All’età di ventisei anni è entrata al servizio di una antica famiglia castellana da tempo estintasi, i Budini soprannominati “i Pagnóca”, gestori di una rinomata drogheria del paese e ne è stata per ben 52 anni la fedele domestica. I suoi ricordi sono ancora costantemente rivolti con affetto al capofamiglia Michele, alla moglie, ai figli Publio e Dino, che erano diventati per lei la “sua” famiglia. L’avanzata età non le ha alterato la memoria e sentimenti di sincera gratitudine animano il suo racconto: “…Il vecchio Michele apprezzava la mia fatica e ne era riconoscente. Una volta mi portò in una città… dove c’è il mare… sì, è Venezia e dopo anche a Padova, dove c’è il Santuario di Sant’Antonio… Ci teneva anche che facessi bella figura. In occasione della “festa di butòn”, che si teneva nei locali dell’asilo, figuravo tra le giovani meglio vestite. “Ansèna”, che veniva dall’America e doveva dare il giudizio, disse che ero come un angelo. Vinsi il primo premio: un bellissimo servizio da caffè”.
Teresa è ospite della locale Casa di Riposo da 14 anni. Dice di essersi sempre trovata bene in questo ambiente e ricorda con rimpianto i tanti ospiti che ora non ci sono più.
E’ una donna di fede, che trae dalla preghiera una grande forza d’animo. Non a caso la sua memoria ferrea conserva inalterato il ricordo del tristi avvenimenti della Pentecoste del 1893: “Avevo nove anni quando tagliarono il collo alla Madonna nella Chiesa di San Francesco. Ma gli autori del gesto non fecero buona riuscita…”. E’ particolarmente devota a San Giuseppe da Copertino, patrono degli studenti: “…Bisogna pregare, pregare e io prego volentieri per San Giuseppe anche per coloro che me lo chiedono per i loro bisogni”. E nel ripetere questa esortazione sembra volerci assicurare che la fede è un dono bellissimo come l’età longeva, che ci ripropone l’affascinante mistero della vita.
Attende i festeggiamenti del suo centesimo compleanno con animo sereno, orgogliosa dell’affetto riserbatole dai nipoti e dal personale della Casa di Riposo. E’ lieta che i castellani partecipino alla sua festa”.

La festa, programmata per domenica 14 ottobre 1984, iniziò con una messa in San Petronio, per poi proseguire presso la Casa di Riposo con un pranzo, a cui furono invitate tutte le autorità, e finire con un incontro di Teresa con le autorità e gli invitati. I festeggiamenti furono organizzati dal Consiglio delle Opere Pie Raggruppate con il contributo della Cassa Rurale e il patrocinio del Comune.

Teresa d’Pagnòca visse altri due anni e mezzo circa e morì il 31 marzo 1987, a pochi mesi dall’invidiabile traguardo dei 103 anni.

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Prima metà degli anni ’70: una camerata della casa di riposo allora ubicata al piano terra dell’edificio dell’Ospedale Civile. Da sinistra: Anita Solli, Ida Muccinelli Violani, Teresa Muccinelli (Teresa d’Pagnòca), Paola Pirazzini (Palina zopa), Antonietta Borzatta, Rosa Cavulla Suzzi (Rosina) e Paola Dalpozzo (Palina de pont).

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