La Rocca di Castel Bolognese

murarocca

A Castel Bolognese, guardando da Ovest, ossia dalla “Filippina” e da piazzale Roma, si possono osservare i bastioni superstiti che si affacciavano sulla fossa che circondava le fortificazioni del Castello. E’ in questa zona che le vestigia del passato sono più evidenti e conservate. Queste strutture così ben architettate, vennero a costituire le nuove mura e le nuove torri ricostruite nel 1506 dopo la generale distruzione operata dal Valentino nel 1501. (G. Giordani). Tali opere murarie rappresentano in origine la fascia aggettante rispetto al corpo dell’antica Rocca che era anch’essa circondata da un fossato e forse munita di un rivellino per la difesa verso Imola. (L. Marinelli). Osservando però la pianta del 1516, si può vedere chiaramente che a quella data il lato Ovest della Rocca era già stato praticamente inglobato nella cinta muraria rialzandone i muri lungo il perimetro costituito dalle mura trecentesche e dai torrioni semicircolari. (L. Donati).

Recentemente nel sito della Rocca, già proprietà della ex Ditta Santandrea, sotto la direzione dell’architetto castellano Oreste Diversi, si sono conclusi i lavori per la costruzione di un Centro residenziale che rappresenta uno degli interventi di recupero più importanti per la sua vicinanza con il centro storico. Il complesso edilizio che è risultato dalla generale ristrutturazione può essere così illustrato: a Sud-Est sorgono i fabbricati più alti di via Camerini e di via Fornasari uniti da una bella torre quadrata a Nord-Est ed a Sud-Ovest le abitazioni che fiancheggiano l’ampio cortile caratterizzate dal motivo ricorrente dei portici bolognesi ed infine a Nord-Ovest la sagoma sporgente dei bastioni verso la “Filippina”. Nella pavimentazione della piazzetta interna è stata riprodotta la pianta originale della Rocca con lastre di arenaria nell’acciottolato antico. Su piazza Camerini la torre ricostruita vuole ricordarci l’antica torre maestra della Rocca che sorgeva a cavaliere delle mura. Sulla sommità si è pensato di collocare un orologio, ma poi il progetto è stato accantonato. Le torri ed i bastioni sono stati restaurati e riportati al loro aspetto originario. L’accesso al complesso residenziale è duplice: da piazza Camerini attraverso il passaggio sotto il volto della torre e dall’antico varco nelle mura verso Imola. Si prevede inoltre che possa essere scavato un fossato a scarpata sotto le mura per riportarle all’imponenza di un tempo. In tal caso un ponticello dl legno renderà possibile il transito.

L’area dalla Rocca è estremamente interessante dal punto di vista storico-archeologico per Castel Bolognese. Gli scavi ad i sondaggi condotti dalla Soprintendenza hanno permesso di trovare ad una certa profondità le fondamenta delle antiche costruzioni. Le ricerche condotte sul campo confermano praticamente la planimetria del manufatto come risulta da un documento scoperto dal ricercatore L. Donati e dallo schizzo del 1516 rinvenuto dallo studioso P. Costa che ci presenta le modifiche successive. Il primo documento, che costituisce un inventario di munizioni ed attrezzi, confrontato con lo schizzo del 1516 ne conferma in pieno la struttura. Viene descritto un torrioncino che essendo detto di “sotto” verosimilmente dovrebbe coincidere con quello Ovest: questo torrioncino “torexino” in cui era ricavata una cantina, risulta essere il più armato di bombarde, perchè situato nella zona più sguarnita del sistema difensivo del Castello. Sui lato verso il Castello troviamo poi tre camere coperte da volta che costituivano il maschio: di esse una è la camera del Castellano ben armata, l’altra non contiene artiglieria, e quella detta “de sopra” serviva per l’avvistamento. Sul perimetro quadrangolare della rocca altri due torrioni angolari erano dotati di bombarde ed altro. In condizioni normali la Rocca era abitata dal “Castellano” e dai suoi “famigli” che erano a capo di un contingente di circa dodici soldati.Secondo le Cronache la Rocca venne costruita nel 1391 sotto le direzione di Antonio di Vincenzo, che aveva lavorato lo stesso anno al S. Petronio di Bologna (G. Giordani).

La zona dove venne costruita ad occidente del Castello, è ancor oggi leggermente rialzata rispetto al resto del paese, e tale dislivello altimetrico certamente non naturale, lascia supporre che sia dovuto all’impatto del nuovo nucleo difensivo. La Rocca, atterrata nel 1501 in seguito alle distruzioni operate dal Valentino, sembra sia stata risistemata nei 1503 (G. Giordani) ma si ha comunque ragione di credere che sia stata abbandonata verso la metà del XVI secolo. La fisionomia del manufatto piuttosto che dalle opere murarie ancora conservate, è ricostruibile in base ai disegni riportati nei documenti già menzionati del 1412 e del 1516 e rinvenuti presso l’Archivio di Stato di Bologna. Dai disegni risulta abbastanza chiaro l’impianto che si può ragionevolmente attribuire al 1391. Si tratta di una struttura quadrilatera con due torrioni quadrati agli angoli Nord ed Est ed un avancorpo quadrangolare sul lato Ovest in prossimità di uno dei due accessi. L’altra entrata si trovava sul lato opposto verso l’interno del Castello di fianco alla torre maestra di forma quadrata a cavaliere delle mura.

Tutte queste strutture alla data indicata sul documento (1516) sono indicate come “ruinate”. Una fase successiva è rappresentata dall’inserimento su ogni lato dei quadrilatero di quattro ampi torrioni semicircolari che vengono definiti nel disegno come “torri nuove”. La spiegazione più plausibile è che la Rocca sia rimasta sostanzialmente inalterata fino alle distruzioni del Valentino e che le nuove strutture siano state costruite tra il 1501 ed il 1516 quando sappiamo che vengono condotti lavori di rifacimento delle torri e delle mura. Nella pianta si vede bene l’impianto che si è andato configurando dopo l’inserimento dei torrioni semicircolari ed il mantenimento degli spigoli angolari, lasciando quindi una pianta “polilobata” (V. Brunetti). Se questa interpretazione è giusta, dovremmo pensare che la Rocca restaurata con l’aggiunta di nuovi torrioni semicircolari tra il 1501 ed il 1516 venne poi definitivamente abbandonata dopo quella data. Che la Rocca fosse comunque in disuso verso la metà del XVI secolo è testimoniata dal fatto che in questo periodo venne costruita la Chiesa dei Corpus Domini o Chiesa Nuova (S. Gaddoni). Tale edificio, per quanto non invadente rispetto al perimetro delle Rocca, ne è talmente attiguo da far pensare che l’area interna alla medesima doveva aver perso qualsiasi originaria funzione.

Oggi, dell’antica Rocca resta, molto alterata, solo la fascia aggettante rispetto al perimetro del Castello che si va a raccordare con quest’ultimo.

Ettore Badiali

ferliniRicostruzione ipotetica della Rocca di Castel Bolognese (prof. Fausto Ferlini)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *