Ferrovieri caduti in servizio a Castel Bolognese

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La targa in memoria dei tre ferrovieri

Il 20 dicembre 2014 con la partecipazione di vari cittadini, ferrovieri, del parroco don Marco Bassi e di rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Castel Bolognese, della Provincia e di RFI, è stata scoperta, presso la stazione di Castel Bolognese, una targa a ricordo dei tre ferrovieri deceduti nel nostro comune durante la loro attività di servizio: Sante Visani, Benso Benati e Dino Fogli.
Proprio dalle pagine di questo sito era partito un appello a ripristinare questa memoria che era andata perduta durante i lavori di adeguamento della stazione di Castel Bolognese alle nuove tecnologie, lavori che avevano portato allo smantellamento di una cospicua parte del bel giardino, che si affacciava sul primo binario lato Faenza, e nel quale si trovavano, da oltre 50 anni, anche tre piccole targhe con i nomi dei caduti, e le loro date di nascita e di morte.
L’appello è stato ascoltato dall’Amministrazione comunale che, in accordo con RFI e la collaborazione di alcuni cittadini, ha curato la nuova targa, ora posta sul fabbricato adiacente alla stazione, lato Faenza, in una posizione meno nascosta della precedente dove, quindi, verrà sicuramente notata e letta da un cospicuo numero di persone.
Il tema delle morti sul lavoro resta ancora drammaticamente attuale ed è doveroso non dimenticare quanto avvenuto in passato: bene ha fatto, quindi, l’Amministrazione a portare avanti questa iniziativa.
In questa pagina vengono pubblicate le fotografie dei ferrovieri caduti e le loro storie reperite sui giornali dell’epoca, e saranno pubblicate in futuro eventuali altre informazioni a loro relative.

Andrea Soglia


1) VISANI SANTE (manovratore)

nato a Castel Bolognese il 22/10/1892 – morto a Castel Bolognese il 26/07/1928

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Corriere Padano, 27 luglio 1928

Sfracellato dal treno

Stamane alle ore 4 il diretto N. 159 proveniente da Bologna travolgeva sfracellandolo il manovratore Visani Sante, di Castel Bolognese, di anni 36.
Il suo compagno di servizio Zannoni racconta che all’arrivo del treno entrambi si trovavano sotto la tettoia principale della stazione: egli entrò negli uffici per cambiare la lanterna con la bandiera pel segnali, mentre il Visani, attraversati i due binari, si portava lungo la banchina di quello di corsa: lo stesso atto faceva il dirigente il servizio sig. Brunetti.
Dopo otto, dieci passi, non si può sapere se per avere inciampato o per essersi troppo accostato al binario, il Visani ad un tratto fu visto sparire come inghiottito dal treno: la lanterna sola rimase sul marciapiede mentre il povero corpo veniva dilaniato e le membra sparse lungo il binario.
I miseri resti composti su una barella, furono trasportati per ordine del Capo Stazione Principale sig. Calzolari nella Camera mortuaria ove tutti i ferrovieri sono subito accorsi in mesto pellegrinaggio a portare fiori.
Ottimo lavoratore il Visani, buon padre di famiglia, godeva la stima e la fiducia dei superiori, l’affetto dei compagni: inscritto al gruppo ferrovieri fascisti ed al dopolavoro ferroviario era appassionato floricoltore tanto che a lui principalmente si deve il bellissimo giardino e le aiuole che adornano questa stazione.
Lascia i genitori, la moglie e un piccolo bimbo.


2) BENATI BENSO (manovale)

nato a Conselice il 25/11/1889 – morto all’Ospedale civile di Faenza il 23/09/1943

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Il Nuovo Piccolo, Faenza, 26 settembre 1943

Due morti per scoppio di bombe

Sabato scorso, circa le ore 13, il mutilato di guerra Reggi Antonio di anni 39, incontrando un ragazzetto che teneva una bomba a mano trovata in riva al fiume, glie la toglieva nell’intento di evitare disgrazie: ma mentre cercava di neutralizzarla essa scoppiava investendolo in pieno.
Il disgraziato, già mutilato di un braccio, perdeva l’altra mano, entrambi gli occhi, e rimaneva così gravemente ferito agli arti inferiori, che all’ospedale, ove venne immediatamente trasportato con un’autolettiga del Pronto Soccorso, gli amputavano una gamba.
L’infelice non sopravviveva a tanto scempio e moriva due giorni dopo.

Il ferroviere Benati Benso, mentre nelle ore di riposo mieteva fieno nella stazione di Castelbolognese, urtava una bomba producendone lo scoppio. Il nostro Pronto Soccorso lo ha trasportato all’ospedale in gravi condizioni.
Tre giorni dopo il disgraziato che ha 54 anni e lascia moglie e due figli decedeva fra atroci sofferenze.
Contro l’incoscienza di chi dissemina così terribili ordigni di morte, vigili la prudenza dei genitori e dei cittadini ad evitare che ancor più si accrescano motivi di dolore e di lutto.


3) FOGLI DINO (deviatore)

nato a Ravenna il 13/03/1912 – morto a Castel Bolognese il 11/01/1952

Giornale dell’Emilia, 12 gennaio 1952

Ferroviere maciullato da un treno sul ponte del Canale dei Mulini
La mortale disgrazia dovuta alla nebbia mentre la vittima tornava in bicicletta al suo posto di servizio

Di un grave infortunio sul lavoro è rimasto vittima stamane il ferroviere Dino Fogli fu Domenico di anni 39, residente con la propria famiglia, composta della moglie, di due figli ancora di tenera età e della di lui madre, in viale Roma.
Il Fogli, che presta servizio di deviatore alla Cabina B lato Faenza del locale scalo ferroviario, si era recato in bicicletta al magazzino, situato nel corpo centrale del fabbricato della Stazione ferroviaria, per prendere alcuni pezzi di legna da ardere per la stufa della cabina, e stava ritornando portando il combustibile sul manubrio della bicicletta.
Giunto sul ponte del canale dei mulini, per la foltissima nebbia, non si avvedeva del sopraggiungere del treno accelerato 1780 in arrivo alla nostra stazione alle ore 14,25, e, forse impressionato del breve spazio sul quale transitava, fra il parapetto del ponte ed il binario d’arrivo del suddetto treno, perdeva l’equilibrio cadendo dal lato dello stesso binario, mentre il convoglio arrivava.
Il povero Fogli veniva orrendamente maciullato ed i suoi resti erano poi pietosamente raccolti e trasportati alla camera mortuaria del locale ospedale.
Il poveretto aveva le gambe amputate ed il capo orribilmente schiacciato.
La misera fine del Fogli ha vivamente impressionato tutti i suoi compagni di lavoro e l‘intera cittadinanza.
Sul luogo della sciagura si recava il Giudice della Pretura di Faenza col medico-legale ed il cancelliere, accompagnati dal locale Comandante la Stazione dei Carabinieri per le formalità di legge.

Pagina creata il 20 dicembre 2014 in sostituzione della precedente pubblicata il 10 gennaio 2012.

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