L’alluvione del 1949 a Castel Bolognese
A Fusignano l’alluvione del 26 novembre 1949 è tristemente nota perché, a seguito della rottura dell’argine del Senio, il paese fu letteralmente sommerso e l’acqua arrivò addirittura a coprire una superficie di 2.200 ettari. Ma anche a Castel Bolognese il Senio non scherzò affatto, allagando con la sua furia 490 ettari di territorio comunale. Il centro storico del paese fu sostanzialmente risparmiato ed è forse anche per questo motivo che questa alluvione è da considerarsi dimenticata, a differenza delle successive del 1959 e del 1966, che portarono l’acqua dentro alle mura di Castel Bolognese.
Nel 1949 non ci furono vittime, ma l’agricoltura fu duramente colpita, come si può arguire dalla relazione dei fatti redatta dal commissario prefettizio Oddone Sani, che abbiamo rinvenuto in Archivio storico comunale e che abbiamo trascritto. Alleghiamo l’elenco dei danneggiati (e si noti che ve ne furono da Biancanigo fino a Casanola) e un manifesto stampato dal Comitato provinciale di solidarietà e soccorso alle popolazioni colpite dall’alluvione.
Dell’evento esistono alcune immagini filmate all’interno del notiziario “La settimana Incom” che mostrano la via Emilia allagata alle porte di Castel Bolognese.
Fotografie “certe” dell’alluvione del 26 novembre 1949 non ne abbiamo rinvenute. Marco Sangiorgi (che ringraziamo sentitamente) ci ha messo a disposizione alcune immagini che ritraggono un’importante piena del Senio e alcuni allagamenti. Ci sentiamo di escludere che siano relative agli eventi del 1959 o del 1966, delle quali abbiamo già varie fotografie, e quindi le possiamo attribuire all’alluvione del 1949 o ad eventi di poco antecedenti. Nelle foto sono presenti anche alcune persone: con la pubblicazione speriamo che qualcuno riconosca anche solo una di queste persone, aiutandoci così a datare le immagini con assoluta certezza. (A.S.)
Alluvione del 26 novembre 1949
Relazione
In dipendenza delle abbondanti pioggie dei giorni precedenti, verso le ore 6 del giorno 26 novembre 1949 mi giungevano le prime segnalazioni che il corso del fiume Senio si era fatto notevolmente minaccioso, tenendo in allarme per tutta la notte gli abitanti delle zone già fortemente colpite dalle tre alluvioni dello scorso inverno.
Premetto che il fiume Senio corre in questo Comune per uno sviluppo di circa km. 14 delimitando nella sua lunghezza i confini fra questo ed il Comune di Faenza.
Inviato nei luoghi di maggior pericolo il segretario comunale ed il tecnico comunale, venivo informato che circa alle ore 8 del giorno stesso il volume e l’impeto delle acque avevano già provocato la rottura degli argini in più punti del territorio di questo Comune, inondando i terreni circostanti.
Fra le ore 9 e le 9,30 le acque del fiume rimanevano stazionarie tendendo anzi ad una leggera decrescenza e si pensò che l’alluvione potesse essere contenuta in modesti limiti. Invece per il ripetersi delle pioggie, verso le ore 10,15, le acque riprendevano decisamente a crescere e rotti e superati gli ultimi ostacoli naturali, irrompevano con paurosa violenza in altre vastissime zone, allagando terreni produttivi e case coloniche, dando origine a tanti torrentelli attraverso i quali era diventato pericoloso avventurarsi, e congiungendosi in vari punti col canale dei molini.
Alle ore 11 le acque superavano la via Emilia, interrompendo il traffico, per raggiungere rapidamente la ferrovia Bologna-Ancona e per ammassarsi poi in un vasto avvallamento di terreno comprendente territorio di questo Comune e quello del limitrofo Comune di Solarolo, lavorato a coltura intensiva.
Numerose case rurali ed urbane rimanevano allagate, costringendo gli abitanti a ritirarsi ai piani superiori, senza riuscire a porre in salvo molte masserizie.
Il bestiame grosso invece era stato sgombrato sin dalla notte.
Oltre all’interruzione del traffico sulla via Emilia, rimanevano interrotte ben undici strade comunali, nonché la linea ferroviaria Bologna-Ancona i cui treni dovevano essere deviati da e per Faenza, via Lugo.
Verso le ore 15 del giorno 26 le acque del fiume raggiungevano la punta più alta.
A mezzo di volontari feci di tutto per assicurare il servizio di collegamento fra il centro abitato e le zone allagate e provvidi a richiedere l’intervento dei pompieri della Sezione di Faenza per mettere in salvo una famiglia che, ricoverata al piano superiore di una casa colonica allagata si temeva molto per la sua incolumità, e per offrire aiuto ovunque si presentasse la necessità.
Verso le ore 16 la pioggia cessava di cadere e sulle 17 circa si constatava una lenta decrescenza delle acque.
Continuando tale decrescenza, verso le ore 24 veniva ripreso il traffico sulla via Emilia.
Nel mattino del giorno successivo 27 novembre 1949 le acque, accentuando sempre più la loro diminuzione, avevano ripreso il corso normale del fiume, lasciando nelle zone allagate uno stato di penoso squallore.
Ovunque era arrivata l’alluvione erano rimasti ciottoli, ghiaia, sabbia, melma, con gravissimi danni alle opere pubbliche e alle proprietà private.
Cinque strade comunali per gravi danni ai ponti e al fondo stradale rimanevano del tutto interrotte, mentre per il pronto intervento dell’Amministrazione ferroviaria nel mattino stesso del giorno 27, poteva essere regolarmente ripresa la circolazione dei treni sulla linea ferroviaria Bologna-Ancona nel tratto Castelbolognese-Faenza.
I danni prodotti dall’alluvione e rilevati a cura del dipendente Ufficio Tecnico Comunale si possono così riassumere:
-Superficie allagata nel Comune di Castebolognese Ha. 490
-Danni alle opere pubbliche (strade ponti etc.) £ 11.000.000
-Danni alla proprietà fondiaria privata £ 8.000.000
-Danni alle colture £ 9.000.000
-Danni alle scorte morte £ 4.000.000
-Perdita di bestiame (non si lamentano perdite di bestiame grosso) £ 400.000
-Danni ai fabbricati (1 casa gravemente lesionata ed altre
leggermente danneggiate comprese opere di difesa) £ 1.750.000
-Danni alla mobilia, suppellettili e biancheria abitazioni £ 700.000
Totale £ 34.850.000
In data 5 corrente mese sono stati iniziati a cura dell’Ufficio del Genio Civile di Ravenna i lavori di ripristino delle strade comunali danneggiate dall’alluvione.
Per le gravi contingenze nelle quali la popolazione di questo Comune si è trovata per la quarta volta nel giro di un anno in dipendenza di altrettante alluvioni del fiume Senio, mi permetto di segnalare l’opportunità e la necessità dei seguenti provvedimenti:
1) Concessione di sgravi di tributi erariali ed eventualmente di sussidi a favore della proprietà fondiaria e delle famiglie gravemente danneggiati dall’alluvione;
2) Indipendentemente dai lavori già progettati per la arginatura del fiume Senio dalla via Emilia alla Borgata di Biancanigo di questo Comune, chiedere al Ministero competente lo studio per la sollecita attuazione di opere adatte a frenare e a regolare l’impeto delle acque del fiume Senio;
3) Iniziare immediati studi per portare il ponte sul fiume Senio sulla via Emilia in località Ponte del Castello, ricostruito nel dopoguerra, per luci e portata, alla capienza del ponte preesistente;
4) Disporre che anche il tratto di corso del fiume Senio che a monte della via Emilia sale fino ai confini del Comune di Riolo Bagni sia posto sotto il controllo e la vigilanza dell’Ufficio del Genio Civile e di un qualche Consorzio Idraulico o di Bonifica allo scopo di evitare che le rive e gli argini del fiume stesso siano lasciati in completo abbandono.
Castelbolognese, lì 9 dicembre 1949
Il Commissario Prefettizio
[Oddone Sani]
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