Foto-testimonianza di Giovanni Tarlazzi

Giovanni Tarlazzi (1915 – 1999) era il capo – gestione della stazione di Castel Bolognese, conosciuto da tutti poichè chiunque arrivava in stazione vedeva la sua figura alta, sempre coperta con un grembiule nero, al di là dello sportello di vendita dei biglietti.

Fu uno dei primi ad accorrere sul luogo del disastro ferroviario quella notte dell’8 marzo 1962 e volle fermare i ricordi di quella tragedia sul retro di alcune fotografie che la figlia Tiziana gentilmente ha messo a disposizione per la pubblicazione.

https://www.castelbolognese.org/wp-content/uploads/2013/09/tarlazzi1.jpg (78907 byte) Foto 1 – 8 marzo 1962 – Deragliamento treno 152 ore 1.57
Locomotore E 428-217 macchinista Ennio Covacci, aiuto macchinista Otello Manzi del Deposito Locomotive di Ancona. Capotreno Bizzarri. Locomotore rovesciatosi sulla destra nell’affrontare la controcurva del 1° deviatoio dal 1° al 2° binario. Il locomotore stesso rovesciandosi è finito in posizione orizzontale sull’attiguo binario di Ravenna ed in questa posizione è slittato per circa 100 metri arrestandosi all’altezza della colonna idraulica del 2° binario. Il Caposquadra Manovratori Romano Corelli accorso per primo presso il locomotore ha dovuto infrangere con una pietra il vetro anteriore di destra al fine di dare la possibilità al personale di uscire dalla cabina.

https://www.castelbolognese.org/wp-content/uploads/2013/09/tarlazzi2.jpg (84442 byte) Foto 2 – 8 marzo 1962 – Deragliamento treno 152 ore 1.57
Bagagliaio a 4 assi rovesciatosi sulla sinistra e con la parte anteriore appoggiata sul muro di una casa di proprietà Masotti Francesco. Da ricordare il profumo dei tartufi e la libertà di pollame vivo contenuto in gabbie sfasciatesi.

https://www.castelbolognese.org/wp-content/uploads/2013/09/tarlazzi3.jpg (89396 byte) Foto 3 – 8 marzo 1962 – Deragliamento treno 152 ore 1.57
Carrozza “Corbellini” catapultata per metà nel campo attiguo del podere “Borgo” successivamente rimossa da potente gru ed adagiata senza carrelli sulla carraia del podere stesso. Fu necessario un binario di fortuna per riportarla in sede munendola di carrelli rastrellati un po’ ovunque.

https://www.castelbolognese.org/wp-content/uploads/2013/09/tarlazzi4.jpg (111297 byte)Foto 4 – 8 marzo 1962 – Deragliamento treno 152 ore 1.57
Altra vettura “Corbellini” posta di traverso. Una rotaia, infilzatasi in posizione longitudinale lungo una carrozza come una spada ha causato morte e ferimenti. Vedere la rotaia parzialmente fuori della vettura.

https://www.castelbolognese.org/wp-content/uploads/2013/09/tarlazzi5.jpg (87332 byte)Foto 5 – 8 marzo 1962 – Deragliamento treno 152 ore 1.57
Gli operai dell’armamento che cercano di rabberciare il binario sul quale doveva circolare il treno. Sulla destra in fondo è visibile il posto di lavoro degli incaricati (Balestrazzi Germano e Dante Monti) che dovettero lasciare il posto per le minacce da parte dei viaggiatori che li ritenevano responsabili. Dirigenti in stazione Cattani Feneù e Zannoli Fernando.

https://www.castelbolognese.org/wp-content/uploads/2013/09/tarlazzi6.jpg (78769 byte)Foto 6 – 8 marzo 1962 – Deragliamento treno 152 ore 1.57
Un collo a bagaglio registrato che porta il “h. 19” consolato da una scarpetta bianca che ha smarrito la compagna. In alto emerge una fiancata distrutta del carro F stracarico di calzature marchigiane.

https://www.castelbolognese.org/wp-content/uploads/2013/09/tarlazzi7.jpg (104038 byte)Foto 7 – 8 marzo 1962 – Deragliamento treno 152 ore 1.57
Stritolato dalle vetture si notano i resti di un carro tipo F in sussidio al bagagliaio pieno di cartoni contenenti calzature che andarono completamente sfasciati e schiacciati.

https://www.castelbolognese.org/wp-content/uploads/2013/09/tarlazzi8.jpg (88357 byte)Foto 8 – 8 marzo 1962 – Deragliamento treno 152 ore 1.57
Bagagliaio rovesciato visibili su di esso le merci contenute (calzature).
Furono compilati oltre 150 CH100, furono vendute all’asta molte merci: pesce fresco, carni macellate, conigli uccisi, tutte le merci deperibili compresi i tartufi. Tarlazzi dovette comprare da Franco Marchi 60 sacchi di tela di juta per insaccare le scarpe che erano alla rinfusa e furono inviate al magazzino compartimentale oggetti smarriti.

https://www.castelbolognese.org/wp-content/uploads/2013/09/tarlazzi9.jpg (89744 byte)Foto 9 – 8 marzo 1962 – Deragliamento treno 152 ore 1.57
Il macchinista Ennio Covacci assistito da un noto penalista di Bologna fu in seguito condannato a 5 anni per omicidio plurimo colposo, comunque le F.S. non lo licenziarono anzi fu rimesso a circolare sui treni dopo che ebbe a scontare le sanzioni amministrative (non aveva letto bene l’M40).
Le F.S. comunque non hanno mai più dato luogo a quei tipi di segnalamenti, cioè tutto verde con M40 di ridurre la velocità in certi punti. L’amnesia umana è sempre pronta.

a cura di Paolo Grandi

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