Dall’Ospedale al C.A.U., 1960-2025

di Paolo Grandi

Il 26 giugno 2025 sarà un giorno importante per l’assistenza sanitaria a Castel Bolognese. Aprirà infatti nei locali a piano terreno dell’Ospedale il C.A.U., Centro di Assistenza ed Urgenza, struttura nata per sollevare il Pronto Soccorso dai casi di minore gravità e che servirà l’intera Vallata del Senio fino a Palazzuolo. E speriamo che, con il dibattito in corso sull’utilità di questi Centri, non succeda come per il fantomatico Ospedale di Casola Valsenio inaugurato almeno due volte e puntualmente chiuso il giorno dopo…
E proprio in questi giorni riordinando l’archivio parrocchiale mi è passato per le mani un album di foto, probabilmente appartenuto a don Alessandro Pompignoli, contenente un servizio fotografico sul nostro Ospedale eseguito dai fotografi fratelli Scipi di Faenza e stampato su formato cm 18 x 24.
Difficile stabilire perché sia stato eseguito, ma probabilmente si tratta di un servizio fotografico ordinato dall’Ente Ospedaliero e realizzato poco prima dell’inizio dell’operatività dell’Ospedale, inaugurato il 6 dicembre 1959 ed in funzione dal successivo 1 gennaio 1960, ovvero pochi mesi dopo, facendo riferimento una foto ai festeggiamenti promossi dal 12 al 15 maggio 1960 in occasione del centenario della morte di San Vincenzo de’ Paoli, al cui Ordine facevano capo le Suore della Carità presenti nell’Ospedale.
Le fotografie mostrano un Ospedale allora all’avanguardia, moderno e ricco di attrezzature: ricordo che tre erano i reparti di degenza: Medicina e Chirurgia posti al piano superiore uno alla destra e l’altro alla sinistra del blocco ambulatori pronto soccorso e soggiorno, all’interno dell’edificio dell’Antolini, mentre nel salone posto nelle addizioni del Camerini verso valle vi era la Maternità (poi chiusa prima del 1970) ed in quella a monte il blocco operatorio.
Il nostro glorioso e bell’Ospedale, che sopravvisse anche ai bombardamenti senza fermarsi, dovette ahimè chiudere per scelte che certamente non piacquero alla popolazione della Vallata. La concentrazione di tutti i servizi sanitari a Faenza non ha certo dato un servizio migliore; ed ora con i C.A.U. si cerca di tornare più vicino ai cittadini. A Russi per esempio è stato anche riaperto da pochi giorni l’Ospedale. Chissà. Certamente l’aver ceduto tutto il piano delle degenze alla ASP per ingrandire la struttura “Camerini” se da un lato rende un maggior servizio agli anziani, dall’altro non fa certamente sperare in una riapertura del Nosocomio castellano. Ma si sa, spesso la politica su questi temi è imprevedibile…

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