Addio Lina! Ci hai reso tutti più gradevoli
di Paolo Grandi
Con la scomparsa di Angelina Castellari alla bella età di novant’anni, avvenuta all’inizio di maggio 2025, si sgretola un altro po’ del vecchio Castello. Angelina, conosciuta come Lina o Lina ‘d Fumo (soprannome del suo babbo) o La Fumina ovvero Lina Paruchira e poi Lina Profumira è stata un’artigiana e commerciante che ha dedicato al lavoro tutta la sua vita. Era nata alla Pace ed in quella chiesa, seppur a causa della guerra non sia più quella ove venne battezzata, ha voluto si celebrassero le esequie, affollate di parenti, amici e conoscenti.
A quindici anni, attratta dal lavoro di parrucchiera, cominciò come apprendista in una bottega di Castel Bolognese ma presto si trasferì a Bologna in un locale specializzato per affinare il mestiere. Dopo quattro anni a Bologna, il 6 aprile 1955 aprì, non senza affrontare mille difficoltà economiche, il suo atelier nella centralissima Piazza Bernardi, all’angolo con Piazza Fanti ove un tempo la mia bisnonna Rosa Zaccherini vendeva la verdura e l’oca. Le soddisfazioni giunsero molto presto: Lina era la parrucchiera alla moda ed il locale si affollò di clienti anche da fuori Castello. Tra queste c’era mia mamma ed ho vaghi ricordi di mattinate o pomeriggi passati da Lina, che non mancava anche occasione per farmi cantare, con i caschi da messa in piega tutti in attività, tante signore presenti ed altrettante apprendiste che imparavano dalla Maestra l’arte dell’acconciatura femminile.
Lina non si fermò qui. Nel 1968 acquistò in Piazza Fanti ciò che era rimasto della sacrestia della chiesa del Suffragio, già sede della Cassa Rurale ed Artigiana che ne frattempo aveva costruito il nuovo edificio al di là della piazza, l’ampliò ed aprì l’“Istituto di Bellezza” ove c’erano pure la pedicure e la manicure ed una piccola rivendita di profumi: sua caratteristica insegna era un lampioncino bianco sopra la porta. E di nuovo fu un successo.
Ma a Lina piaceva lasciare un’attività “quando è in alto”; e così nel 1980 cedette l’Istituto di Bellezza ad una giovane collega ed aprì nella sua nuova casa di via Piancastelli la Profumeria Castellari, un negozio di élite al quale non sono mai mancati i clienti che uscivano soddisfatti anche per i preziosi consigli ricevuti da lei, la quale per quasi trent’anni ha portato avanti con soddisfazione questo bel negozio. Nei primi mesi del 2010, come confessò a Rino Villa, “dopo cinquantacinque anni di intensa attività a cui ho dedicato tutta la mia vita, ho pensato sia giunta l’ora di fare la pensionata” calando per sempre la serranda della sua profumeria.
Lina amava così tanto il suo lavoro da rinunciare anche al matrimonio; e non le mancavano certo i corteggiatori, visto che è sempre stata una bella donna, elegante e dal portamento molto signorile. Solo a metà del suo cammino ha incontrato Luciano Brandani, divorziato e anch’egli di mezza età ed è sbocciato l’amore, intenso e passionale, durato fino alla morte di lui, avvenuta pochi anni fa.
Da castellana autentica, Lina era attaccata alle tradizioni e nutriva un sincero affetto al suo Castello. Chi non ricorda le sontuose apparecchiature che era solita fare davanti a casa al passaggio della Processione di Pentecoste? Così come era onnipresente ad ogni manifestazione culturale, fosse un concerto o l’inaugurazione di una mostra.
Lina infine aveva un carattere aperto, gioviale e spesso assai ironico. La ricordo ad una Gita del Professore, di quelle ancora organizzate dal professor Borghesi, a Mantova e a Salò; e proprio nella città lombarda, durante una visita risultata un po’ noiosa a Palazzo Tè, arrivati alla Sala dei Giganti si vide Lina inforcare gli occhiali e, alzato lo sguardo su tutti i nudi maschili presenti negli affreschi esclamare: “Oh, aquè sé c’ù j’è dla béla ròba da guardé…” così risvegliando in allegria il gruppo che, nonostante l’itinerario, si era comunque assopito.
Ora la vogliamo pensare accanto al suo Luciano, magari ancora intenta a rassettare qualche testa ad alcuna delle sue vecchie clienti che l’hanno preceduta nel misterioso cammino dell’Aldilà.
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