I Camerini di Villa San Martino

di Paolo Grandi

I registri dei battezzati di questa parrocchia e gli stati delle anime ci mostrano una folla di Camerini che inizia negli ultimi anni del XVII secolo e termina nel XX secolo, precisamente nel 1932. Difficile trovare agganci con la grande famiglia castellana, salvo, forse, in due casi che saranno illustrati più oltre. La parrocchia di Villa San Martino, già detta di San Martino in Villa Canal Ripato, pur essendo nel territorio del comune di Lugo, appartiene, assieme a Sant’Agata sul Santerno, alla Diocesi di Faenza, ma incuneandosi tra le parrocchie del capoluogo, spesso si trovano battesimi di bambini appartenenti, assieme alle loro famiglie, ad altre Parrocchie lughesi, specie San Francesco di Paola; ciò rende più difficile la ricerca che, pertanto, dovrà in futuro estendersi anche alle parrocchie urbane di Lugo.
Sono molti i sepolcreti appartenenti a famiglie Camerini nel cimitero di Villa San Martino, ma per lo più in stato di abbandono, segno che le relative famiglie sono estinte oppure si sono trasferite altrove in luoghi lontani; certo è che, come per i nati, anche per i defunti la maggior parte dei sepolcreti Camerini data fino alla prima metà del secolo scorso. Al momento, riferisce il Parroco, nessun Camerini è residente a Villa San Martino.
Numerosi sono i ceppi individuati qui: addirittura sedici, ma di alcuni compaiono solo pochi componenti e, pertanto, non sono interessanti per questa ricerca. Seguiremo pertanto solo quattro famiglie che, dal XVIII secolo al XX hanno prosperato in Villa San Martino.

IL RAMO DI CRISTOFORO

Questo Cristoforo Camerini appare sposato con Domenica Ricci ed il loro primo figlio nacque a Villa San Martino nel 1712. Di loro non si sa null’altro ma è lecito ipotizzare che Cristoforo fosse nato tra il 1672 e il 1692. Nell’albero genealogico generale tuttavia non appare alcun Cristoforo nato in quegli anni; si tratta quindi di un altro ceppo “Camerini” che tuttavia potrebbe essersi staccato in epoca antecedente l’inizio delle registrazioni dei battesimi. Domenica e Cristoforo ebbero sette figli: Giacomo, nato e morto nel 1712, Giacomo (1715), Francesco Antonio (1718), Giovanna Maria (1719), Lucia (1720), Antonio (1722) e Margherita (1723).
Il secondogenito Giacomo sposò Maria Emaldi e la coppia generò dieci figli: Francesca (1770), Giovanni (1771), Domenico (1773), Vito (nato e morto nel 1774), Marco (nato e morto nel 1778), Antonia (nata e morta nel 1781), Marco (1783), Lucia (1786), Antonia (1789) e Rosa (1795). Le femmine Francesca e Rosa risultano sposate rispettivamente con tal Faccani e con Cesare Bassi; il secondogenito Giovanni invece sposò Eugenia Fiocchi, mentre l’ultimo maschio, Marco sposò in prime nozze Lauretana Lattuga ed in seconde nozze Rosa Capucci (1794-1852). Nel 1797 Giacomo Camerini, già ultra ottantenne viveva con la moglie ed una famiglia patriarcale nella Casa Manzoni. Non ne viene indicato il mestiere o l’arte. Con lui vivono i figli: Giovanni assieme alla moglie Eugenia, Domenico, Marco, Lucia, Antonia e Rosa oltre a Francesca che è registrata vedova Faccani con la figlia Domenica di 2 anni. Qualche anno dopo, nel 1804, Giacomo era vedovo e con lui vivevano i figli Domenico sposato con Pasqua, Lucia e Rosa.
La discendenza di Giovanni ed Eugenia Fiocchi, vede generati dodici figli: Francesca (1796) che sposò Domenico Guerra, Giuseppe (nato e morto nel 1797), Francesco (1798), Caterina (1800), Martino (1802), Giuseppe (nato e morto nel 1802), Maria Anna (1804), la quale sposerà tal Simioli e nel 1856 è registrata come filatrice e povera, Giuseppe (nato e morto nel 1806), Carola (1808), Giuseppe (1810), Lucia (1812) che sposerà Carlo Tozzi e Domenica (1815). Giovanni nel 1804 abitava in un’altra casa ed è registrato come “trafficante”; assieme a moglie e figli convivevano la sorella Antonia ed il fratello Marco che qualche anno dopo, nel 1808, risultava già sposato con Lauretana Lattuga; la casa ove abitavano era di proprietà Minguzzi. Nel 1816 i fratelli Marco e Giovanni si separarono mentre nel 1839, già avanti in età, Giovanni Camerini e la moglie Eugenia abitavano con la figlia Francesca ed il genero Domenico e risultavano registrati come contadini; l’anno successivo invece rientrò in casa la figlia Lucia vedova Tozzi con i figli Filomena Tozzi di 5 anni e Carmelo Tozzi di 2 anni, risultando casanti del Sig. Strocchi.
Giuseppe fu l’unico ad avere discendenza in Villa San Martino. Dal primo matrimonio con Laura Rossi nacquero Giovanni (1836) e Maria (1837) e dal secondo matrimonio con Brigida Carpeggiani egli ebbe altri quattro figli: Stefano (nato e morto nel 1840), Maddalena (1842), Stefano (1845) e Giovanna (1847-1919); Maddalena e Giovanna non furono battezzate a Villa San Martino. Giovanna sposò Guglielmo Errani (1839-1923). Qui si ferma il ramo di Giuseppe che non pare avere ulteriori discendenti. Nel 1840 Giuseppe era un piccolo affittuario di terre di proprietà di Giovanni Camerini; nel 1842 è annotato quale piccolo trafficante ma residente in casa di sua proprietà ed addirittura annovera in famiglia anche un garzone, tal Michele Casadio; la ricchezza della famiglia era stata accresciuta qualche anno dopo perché viene registrato come proprietario del fondo annesso alla casa. Nel 1880 è detto beccaio ed ormai i figli sono tutti usciti dalla famiglia, restando in quella casa solo lui con la moglie.
Discendendo il ramo di Marco figlio di Giacomo si trovano sette figli generati con Lauretana Lattuga: Lucrezia (nata e morta nel 1803), Domenico (nato e morto nel 1807), Giuseppe (1809), Giovanni (1811), Domenico (1817), Maria (1820) e Francesca (1825). Dal secondo matrimonio con Rosa Capucci nacquero Lauretana (1835) ed Angela (1837); nel 1852 Marco Camerini restò vedovo di Rosa Capucci, nata nel 1794. Nel 1816 Marco si era trasferito a Casa Manzoni con la famiglia, mentre Giovanni e la sua famiglia abitavano in casa Toschi. Marco poi nel 1831 risulta abitare in una casa di sua proprietà, anche se otto anni più tardi è qualificato come trafficante, povero; tale è annotato anche nel 1840 sebbene allora abitasse in casa del fratelli Pirazzoli. Nel 1856, già vecchio, Marco fu registrato come inabile ma abitante in una casa di proprietà con annesso terreno. Assieme a lui vivevano le figlie Lauretana ed Angela, entrambe filatrici. Nel 1862 Marco aveva 81 anni e viveva con la figlia Angela, non maritata.
Il terzogenito, ma primo dei figli a sopravvivere, Giuseppe, ebbe dal matrimonio con Lucia Dosi ben tredici figli: Paolo (1833), Lauretana (nata e morta nel 1834), Filomena (1835), Angelo (1836), Angela (1839), Lauretana (1841), Domenica (1844), Clementina (1845), Beatrice (1847), Domenico (1849), Caterina (1851), Arcangelo detto Stefano (1852) e Marco (1855). Non vi sono notizie sulle discendenze maschili, mentre si hanno notizie sui matrimoni di Clementina che maritò Domenico Costa, di Beatrice che convolò a nozze con Luigi Mazzini, un bracciante povero di condizione e di Caterina che si unì con Giacomo Tozzi. La famiglia di Giuseppe Camerini, povero, nel 1852 era casante del podere di proprietà del sig. Battista Ricci Signorini di Massa Lombarda; qualche anno dopo, nel 1856, abitava nella casa di Giuseppe Berti di Solarono ma era ancora registrato come affittuario, povero; la moglie e le figlie conviventi Filomena e Clementina, questa di appena 11 anni, esercitavano il mestiere di filatrici. Nel tempo non cambiò la sorte della famiglia che nel 1862 è detta miserabilissima.
Dall’unione di Domenico, sestogenito di Marco e Lauretana Lattuga, con Maria Ricci Maccarini nacquero sei figli: Emidio detto Alfredo (1843), Demetrio (1847-1920), Giuseppe (1848-1921), Desiderio (1850-1906), Antonio (1854) e Claudia (1855). Nel 1852 Domenico fu registrato come casante e povero ed abitava nella casa di Serafino Betti, mentre nel 1855 risultava essere il guardiano dei prati del Conte Emaldi di Lugo. Nel 1862 Domenico, divenuto vedovo, viveva assieme ai figli e nulla viene detto sul mestiere esercitato. Nel 1870 Domenico era morto ed i fratelli Alfredo, muratore, Demetrio, Giuseppe, Desiderio e Claudia vivevano assieme nella casa dei fratelli Fabbri. Il secondogenito Demetrio detto Paij, dapprima garzone poi anch’esso muratore ed infine capo muratore, sposò in prime nozze Maria Ricci Maccarini (1848-1891), dalla quale pare non abbia avuto figli, poi Rosa Barisani e dalla loro unione nacque Mario (1896); la famiglia abitava sulla via Provinciale in casa di proprietà. Il terzogenito Giuseppe, bracciante poi capo sensale e detto E Prussian, sposò Lucia Bonetti (1860-1920) ed ebbe nove figli: Antonio (1879), Maria (1883-1964), Augusta (1885) operaia, Francesca (1888), Giovanna (1894) operaia, Giulia (1895-1917) operaia, Antonia, (1894), Roberto (1896) muratore ed Eleonora (1899); di Augusta si conosce il matrimonio con Domenico Donati. Nel 1909 abitavano in via dei Grilli nella casa della signora Zappi.
Da Desiderio, quartogenito di Domenico, garzone, sposatosi con Elisa Sangiorgi (1853-1935) operaia, nacquero otto figli: Maria (1876) che sposò Demetrio Ricci Bitti, Alfredo (1878-1964), Elvira (1885-1929), Giuseppe (nato e morto nel 1887), Domenico (1887-1900), Giuseppe (1894-1971), Luigi (1894) e Anna (1900-1925). Alfredo, detto Marcòn fu abile muratore, sposò Giovanna Bergomi dalla quale ebbe due figli: Adalgisa (1911) e Gustavo (1913); nel 1909 Alfredo abitava con la madre vedova ed alcuni fratelli in via Cantoncello nella casa dei Cavassi di Cotignola. Da Luigi invece discendono Natale (1924), Anna (1926) e Silvano (1932).

IL RAMO DI MICHELE

Anche questo ramo non si collega con quello di Castel Bolognese, non essendoci presente alcun Michele o Natale nato in quegli anni. Michele detto Natale (1774) sposò Maria Poletti che gli diede sei figli: Luigi (1804), Angela (1805), Giovanna (1808), Luigia (1812), Angelo (nato e morto 1816) e Angelo (1819). La famiglia nel 1816 risultava residente nella casa di Francesca vedova Camerini (forse di Paolo). L’ultimogenito Angelo sposò Angela Bentivogli e dalla loro unione nacquero undici figli: Primo (1841), Antonio (nato e morto 1842), Antonio (1843), Luigi (nato e morto 1844), Luigi (1845), Giovanni (1847), Pasqua (1849), Giuseppe (1850), Elisa (1857), Augusto (1861-1940) e Raffaele (1862). Angelo Camerini era un ciabattino, abitava con la famiglia nella casa di Francesco Petroncini di Lugo ma nel 1852 risultava detenuto, non ne è conosciuto il motivo. Nel 1880 esercitava ancora il mestiere di calzolaio ma è detto povero; dodici anni dopo, ormai vecchio, abita col figlio Luigi detto Bagliét, celibe e pure lui calzolaio che nel 1909 risultò solo; la sua abitazione era in via Provinciale.
Primo, il primogenito, sposò Pompilia Ricci Bitti che gli diede Telemaco nel 1868; nel 1870 esercitava il mestiere di calzolaio e viveva nella casa dei suoceri. Il terzogenito Antonio sposò Maria Benghi dalla quale ebbe Ernestina (1870) e Redamisto (1871); nel 1870 è registrato come bracciante e povero. Elisa sposò Domenico Negrini. Il penultimogenito Augusto sposò Felicita Plazzi (1863-1918) dalla quale ebbe quattro figli: Ettore (1882-1971), Celso (1887-1971), Antonio (1889-1919) e Maria (1892-1918). Augusto detto Bagliètt nel 1900 esercitava il mestiere di calzolaio e sembra essere abbastanza agiato, avendo casa e fondo di proprietà; nel 1909 era un muratore, mentre la moglie Felicita faceva la sarta ed i figli conviventi erano: Ettore, cameriere, Celso canapino, Antonio “impotente” molto probabilmente inabile al lavoro e Maria operaia; abitavano in via di Lugo nella casa di Ricci Bitti; nel 1921 Augusto era solo, vedovo ma esercitava ancora il mestiere di muratore ed abitava in Via Sammartina. Ettore, muratore, sposò Amalia Taglioni (1886-1966) e nel 1921 la coppia viveva in via Lunga. Celso, operaio, sposò Francesca Guerra (1890-1963) ed essi generarono cinque figli: Agide (1914-1944), Salvatore (1917-1963), Mario (1925-1998), Felicita (1927) e Maria (1930); nel 1921 abitavano in via Sammartina. Infine Antonio sposò Malvina Zini da cui nacque Lucia (1918).

IL RAMO DI PAOLO

Di Paolo, sposato con Francesca Merighi, si ha la prima notizia quando viene portato al fonte battesimale il loro primo figlio Giacomo (nato e morto nel 1750); Paolo quindi potrebbe essere nato tra il 1730 ed il 1720; difficile pensare che possa essere quel Pietro Paolo della famiglia di Castel Bolognese che risulta peraltro nato nel 1714. Al primogenito Giacomo seguirono Giovanna (1731) e Giacomo Antonio (1733). Quest’ultimo sposò Antonia Golinelli e dal loro matrimonio nacquero quattro figli: Paolo (nato e morto 1760), Paolo (1762), Francesca (nata e morta nel 1764) e Francesca (1767). Dall’unione di Paolo con Antonia Minzoni furono generati dodici figli. Antonio (nato e morto nel 1788), Giovanna (1789), Giulia (1791), Giacomo (1794), Antonio (1796), Teresa (1797), Giovanni Battista (1798), Pasqua (1800) Raffaele (1803), Marianna (1806) –che nel 1840 è descritta come “casante e povera”-, Carolina (1808) che andò sposa a Battista Varoli ed infine Nicolina (1810). Nel 1799 Paolo, assieme alla seconda moglie ed ai figli di secondo letto Giovanna, Giulia e Giacomo abitava nella casa di don Francesco Mingani; nel 1804 fu registrato come “trafficante”, povero. Nel 1808 la famiglia risulta abitare in Casa Giacomoni e otto anni più tardi in una casa di proprietà dell’Ospedale di Imola.

La discendenza di Giacomo di Paolo

Il quartogenito Giacomo sposò Pasqua Ancarani che gli diede tre figli: Rosa (1823), Giovanni (1828) e Paolo (1838); la famiglia nel 1839 risultava abitare in una casa dell’Ospedale di Imola (forse la medesima ove abitavano i genitori) e Giacomo fu segnato “trafficante”. Il secondogenito Giovanni, bracciante e povero di condizione, sposò Francesca Conti ed ebbero quattro figli: Maria (1852), Santa (1854) detta La Cavura, che sarebbe andata sposa a Domenico Dosi, Giovanna (1839) e Guglielmo (1869-1948). Quest’ultimo sposò Giuseppina Urano (1872-1954) e dalla loro unione nacquero cinque figli: Giovanni (1897), Francesca (1900) che andò in sposa ad Alfredo Ricci, Maria Antonia (1903), Giuseppe (nato e morto nel 1905) e Lindo (1909). Nel 1892 Guglielmo, detto L’Umètt non era ancora sposato e viveva con la madre Francesca, vedova; lo troviamo trent’anni dopo, nel 1909 esercitare il mestiere di canapino, sposato e vivere con la famiglia in una casa di proprietà di Silvestro Ricci Bitti in via Sammartina; nel 1921 era operaio ed i figli Giovanni muratore e Francesca casalinga; tutti abitavano in via Provinciale di Bagnara.

La discendenza di Giovanni Battista di Paolo

Il settimo figlio di Paolo, Giovanni Battista, sposò Anna Minzi e la coppia ebbe dieci figli: Giovanna (1823), Ferdinando (1825), Beatrice (1826) che sposerà Giuseppe Errani ed eserciterà il mestiere di tessitrice, Antonio (1829), Paola (nata e morta 1831), Paolo (1833), Maria, (1835), Carolina (nata e morta 1838), Carolina (1839-1891) ed Enrico (1843). Nel 1831 era annotato quale esercente l’attività di macellaio e nel 1840 risultava abitare in una casa di proprietà; nel 1852 fu registrato come pizzicagnolo. Nel 1856 Paolo e la moglie Anna erano entrambi pizzicagnoli, come il figlio Ferdinando, che conviveva in famiglia con la moglie Domenica, filatrice, e la primogenita Enrica; le figlie femmine di Giovanni Battista, Maria e Carolina erano entrambe tessitrici. Quest’ultima sarebbe andata sposa ad Alessandro Toschi, famiglia sicuramente in vista dal momento che ha tuttora la tomba di famiglia nel cimitero di Villa San Martino ed annovera ancora discendenti.

La discendenza di Ferdinando di Battista Giovanni di Paolo

Ferdinando Camerini sposò in prime nozze Domenica Tozzi con la quale ebbe la figlia Enrica (1854). La Tozzi morì in tempo imprecisato e Ferdinando convolò a nuove nozze con Celestina Ricci dalla quale ebbe undici figli: Angela (1862) che andò sposa a Francesco Fabbri, Giuseppe (1863), Ernestina (1865), Gianbattista (1867), Ugo (1868-1871), Egidio (1872), Anna (1874), Achille (1876), Giulio (1877), Adele (1880) ed Alfredo (1882). Di costoro si conosce solamente la discendenza di Giuseppe, il secondogenito, il quale sposò Angela Plazzi ed ebbe tre figli: Alfredo (1893), Ferdinando (1896), e Luigia (1896). Ferdinando continuò il mestiere di pizzicagnolo ereditato dal padre e nel 1880 viveva con loro la vecchia madre Anna Minzi; tuttavia nel 1900 fu registrato come oste. Quasi trent’anno dopo, nel 1909, Angela Plazzi, vedova e detta La Bunaghéna era una bottegaia e con lei vivevano i figli Alfredo, telegrafista, Ferdinando e Luigia in una casa di proprietà di Anacleto Fabbri sulla via Provinciale di Bagnara.

La discendenza di Antonio di Battista Giovanni di Paolo

Antonio Camerini (1829-1890) sposò Clementina Ricci Bitti (1829-1886) nel 1850 ed il loro unico figlio, Rinaldo (1851-1905), commerciante di bestiame con casa e terreno di proprietà, sposò Clementina Fabbri (1854-1929). Costoro ebbero quattro figli: Margherita (1874-1945), Gian Battista (1876-1923) medico, Francesca (1878-1950) ed Antonio (1880-1963). Quest’ultimo sposò Giuseppina Forti (1890-1976) e la coppia ebbe quattro figli: Giulia (1911), Clementina (1912-2003) professoressa, Albertina (1916) ed Alberto (1917-1987) avvocato, che a sua volta sposò Maria May, non lasciando più tracce di sé a Villa San Martino. Antonio fu registrato nel 1862 quale piccolo proprietario e, considerata la tomba di famiglia eretta nel cimitero di Villa San Martino, la famiglia ha goduto di un certo benessere. Nel 1885 fu detto “trafficante” con casa propria e poco terreno; con lui convivevano il figlio Rinaldo, già sposato, ed i figli della coppia di quest’ultimo. Nel 1909 tutti abitavano in una casa di proprietà con terreno annesso in via Provinciale di Bagnara, Margherita, casalinga, assieme alla madre vedova Clementina possidente, ed ai fratelli Francesca donna di casa e Antonio, fattore; nella stessa dimora vivevano ancora tutti nel 1921, ma Antonio era ora sposato e lì viveva con la propria famiglia.

La discendenza di Raffaele di Paolo: da Villa San Martino a Castel Bolognese e Bagnara.

Raffaele Camerini, nono figlio di Paolo, lasciò Villa San Martino per stabilirsi definitivamente a Castel Bolognese. Qui sposò in San Petronio il 19 novembre 1825 Rosa Berti, figlia di Pellegrino. Nei precedenti scritti sulla famiglia, per errore Raffaele è stato indicato come figlio di Paolo fratello del Duca che, invece, come scoperto da poco tempo, sposò a Voltana Lauretana Guerrini ed ebbe solo il figlio Luigi, nato a San Biagio d’Argenta e successivamente erede del Duca.
Questa discendenza continua fino ad oggi. È la quaresima del 1838 quando l’Arciprete di San Petronio, passando per la benedizione pasquale in Via degli Angeli (oggi Via Bragaldi), nella casa appresso il Convento delle Terziarie di Sant’Agostino e di loro proprietà, registra la famiglia di Raffaele Camerini, detto Rafflì: Camerini Raffaele anni 33, Berti Rosa moglie anni 34, Giovanni figlio anni 11, Antonia anni 8, Paola anni 5, Maria anni 3. Mancano all’appello Pellegrino , il quale sarebbe nato il 21 ottobre 1828 e morto pochi anni dopo, Paolo che nascerà il 22 aprile 1838 (cioè dopo Pasqua e, dunque, dopo la visita per le benedizioni pasquali), Maria Antonia (23 giugno 1840), Giulia (26 agosto 1842) e Cristoforo (8 ottobre 1845). Da altre visite si apprende che Raffaele esercitava l’attività di bracciante. Egli trasferì la propria abitazione nel 1846, quando si trasferì nella casa Panazza, sempre in Via degli Angeli, che si trovava prima delle Monache Salesiane (che erano le continuatrici delle Terziarie Agostiniane) Il primogenito Giovanni uscì di casa nel 1853, sposandosi con Domenica Petroncini; esercitò la professione di fornaio, dopo aver prima fatto il falegname assieme al fratellino Paolo, ed abitò sempre in via degli Angeli nella casa del Beneficio Sangiorgi. Anche Paolo, che sposò Giuseppina Borghesi nel 1863, divenne fornaio; anzi entrambi i fratelli esercitarono l’attività a Bagnara, almeno così annota il Sacerdote per la benedizione pasquale del 1862. Proprio in quell’anno, la famiglia di Giovanni Camerini, che nel 1860 si era spostata in via San Petronio nella casa di Angela Scardovi, non abitava più a Castel Bolognese; si era infatti trasferita a Bagnara, ove un ramo della famiglia Camerini continua fino ad oggi. Giovanni ebbe quattro figli, di cui una, Francesca, morta in tenera età; in Bagnara nacquero altre due figlie. Il primogenito Domenico, che continuò a Bagnara l’attività paterna, sposò Adele Pagani dalla quale avrà ben tredici figli tra il 1878 ed il 1899. Arturo (3 febbraio 1878), primogenito di Domenico, sposò Paola Sangiorgi il 19 ottobre 1907. Dal matrimonio nacquero tre figli; egli morì in guerra nel 1916. Il settimo figlio di Domenico, Augusto (14 settembre 1888), anch’egli fornaio, sposò Francesca Medri a Bagnara l’8 novembre 1913 e dal matrimonio nacquero sette figli, l’ultimo dei quali, Arturo, (3 agosto 1937) ha continuato l’attività avita fino a pochi anni fa. Con i suoi figli Massimo e Stefano ed i figli di costoro continua il ramo “bagnarese” della famiglia. Il secondo figlio maschio di Giovanni e Domenica Petroncini, Mario (7 dicembre 1859), residente a Bagnara, sposò Enrica Golinelli ed il figlio di costoro, Giovanni (nato a Bagnara il 7 novembre 1893) detto E Barbirén aveva la bottega di barbiere sotto il portico della via Emilia a levante poco oltre le Domenicane. Dalla moglie Celestina Scardovi ebbe quattro figlie: Enrica, Francesca, Ester e Maria, due delle quali furono maestre elementari nelle nostre scuole.
Torniamo a Paolo di Raffaele che, dopo aver fatto il fornaio è annotato nel 1865 quale facchino; abitava in via degli Angeli nella casa già abitata dal padre, che in quell’anno si era trasferito in via Rocca (via Fornasari). Dal matrimonio con Giuseppina Borghesi nacquero cinque figli; il secondogenito Stefano, impiegato delle ferrovie, (18 dicembre 1866) avrebbe sposato Luisa Lama, ma già nel 1905, a soli 36 anni era registrato quale vedovo; dall’infelice matrimonio nacquero sette figli, ma solo tre in quell’anno erano vivi: Angela (1891), Rosa (1888), Libero (1897); i rimanenti quattro figli, tutti di nome Paolo erano morti appena nati. Libero è il padre di Stefano, Nino ‘dla butega che aveva il negozio di generi alimentari, da ultimo, in via Garavini. E con la figlia di Stefano siamo di nuovo arrivati ai nostri giorni.

IL RAMO DI DOMENICO

Negli stati delle anime del 1808 è iscritto Domenico Camerini (1763) sposato con Maria Bonetti (1767) ed il figlio Giuseppe (1780) tutti abitanti nella Casa Fabbri. Otto anni più tardi Giuseppe lavorava come garzone a casa di Giulia Scarabelli vedova Ricci Bitti; nel 1840 Giuseppe risultava sposato con Scalaberni Maria (1796) presenti i figli Giovanni (1823) e Luigi (1826); venne registrato come piccolo contadino dapprima nel podere di Pietro Bellosi, poi in quello di Francesco Bagnaresi. Nessun’altra notizia emerge di questo ramo a Villa San Martino.

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