C’era una volta il Bar Sport…

di Andrea Soglia ; con la collaborazione di Sante Garofani

Un altro bar che ha fatto epoca a Castel Bolognese è stato il Bar Gelateria Sport, o più semplicemente Bar Sport. Covo di appassionati di ciclismo, calcio, bocce, biliardo, etc., si era anche occupato dell’organizzazione di gare e tornei. A quasi quarant’anni della chiusura ne ricordiamo la storia, illustrandola con tante belle fotografie e notizie che sono state messe a disposizione da Lella Ragazzini e Nunzia e Gigi Morini.
Il Bar Sport svolgeva la sua attività nei locali di via Emilia Interna 86 (un tempo Corso Garibaldi 71-73), attualmente occupati dalla Pasticceria del Portico. Non sappiamo se fosse in attività, magari con un altro nome, già prima della guerra, ma nell’immediato Dopoguerra, come fanno fede una pubblicità comparsa su Il Castellano del 7 luglio 1946 e un’altra in un depliant della Coppa Valsenio del 1948, la “Gelateria dello Sport” era in piena attività anche se era meglio conosciuta, fra i castellani, come il Bar d’Gigiò d’Galas (Luigi Cani).
A gestirlo era la famiglia Cani (che abitava al civico n.106). Al banco il figlio d’Gigiò, Giuseppe (Pippo), sua moglie Gemma e saltuariamente il loro figlio Gigi che portava il nome del nonno Luigi.
Nel 1959 la famiglia Cani (successivamente emigrata a Milano) cedette il bar alla famiglia Ragazzini che proveniva dal comune di Solarolo dove lavorava un podere in mezzadria. Una nuova gestione familiare che vedeva impegnati Giuseppe Ragazzini detto Iusafì (classe 1914) e la moglie Paola Piancastelli detta Pia (classe 1921). Nelle pause scolastiche e al bisogno anche la figlia Leonella “Lella” dava il suo piccolo contributo.
Leonella Ragazzini ci ha raccontato alcune curiosità sul Bar Sport all’epoca della gestione Ragazzini. Il principale locale del bar era disposto com’è attualmente (Pasticceria del Portico), con un lungo bancone a sinistra dell’ingresso e tavolini e sedie a destra. Appena dopo l’ingresso principale la cabina del telefono pubblico. In seguito fu creato, lato via Pallantieri, un altro locale dove prese posto una delle prime tre TV del paese ed un calcio balilla. Successivamente fu creato anche un nuovo bagno. In seguito, con il trascorrere degli anni ci fu l’immancabile ricambio generazionale (diversi giovani, frequentatori del bar Circolo parrocchiale, migrarono al bar Sport, in quanto per vedere la tv non gli veniva chiesta nessuna quota (£10 a testa), come ricorda Antonio Cani, marito di Leonella, ndr) e arrivò anche un juke box prestato dal gestore del bar Stazione (Antonio Velluzzi detto Toniuccio). Pia, ricorda la figlia, utilizzava indumenti dedicati solo per il bar in quanto il fumo di sigaro e sigarette “impestava” ogni cosa. In estate venivano esposti tavolini e sedie, di colore rosso, sotto al portico antistante. Leonella conserva ancora la ricetta del gelato artigianale.
In quel periodo (ed anche sotto la gestione successiva), il bar sponsorizzò una squadra di calcio che partecipò ai primi Tornei (in notturna) dell’Allegria di Biancanigo. Fra gli avventori del bar, che come vedremo comprendeva numerosi personaggi, Leonella ricorda in particolar modo Alfredo Bagnaresi (1898-1969), Fredino Cetoni, ferroviere in pensione e artista autodidatta, che con un fiammifero usato disegnava al carboncino bellissime figure sugli specchi del bagno. Leonella rimaneva ammirata nel vederlo all’opera.
E proprio in quel periodo, nell’ottobre del 1965, su Il Resto del Carlino furono pubblicate due opere “naif” di Fredino, “Balletti alla scala” e “Gioconda danza delle ore”. C’è da immaginare che nel bar si sia parlato a lungo di questo avvenimento. E dobbiamo dire che è un peccato che non si conservi nessuna opera di Fredino nelle collezioni castellane di pittura.
L’atmosfera tipica del bar non era molto gradita a Giuseppe che in certi frangenti faticava a stare dietro al bancone, dato che odiava la confusione e le bestemmie. Forse anche per questo motivo nel 1966 Giuseppe e Pia, a loro volta, cedettero il bar alla famiglia Morini. Nella gestione subentrarono quindi Otello Morini e la moglie Assunta Valgimigli, a cui si affiancarono successivamente i figli Nunzia e Gigi. Nunzia e Gigi Morini ricordano i tanti clienti ed alcuni “personaggi” che frequentavano abitualmente il bar: Elio Bambi, Antonio Gentilini (Sghinlò), Otello Bertaccini (Pedro), Domenico Bertaccini (Campaner), Giuseppe Biondi, Gualtiero Alvisi (Marconi), Oreste Alvisi (Gnagni), Tac, Pagan, Mingò dla Turca, Fausto Montanari, Terenzio Monti e tanti altri. Numerosi erano anche i clienti che venivano dalla parrocchia di Casalecchio.
Il bar aveva il posto di telefono pubblico, con tanto di insegna esterna, e svolgeva attività di consegna di avviso di chiamata. All’epoca erano ancora tante le famiglie senza telefono fisso e quindi chi aveva bisogno di contattarle telefonava al bar fissando un appuntamento telefonico che veniva appuntato su un apposito blocchetto prestampato e il foglietto di promemoria veniva poi consegnato all’interessato che si presentava al bar all’orario stabilito per ricevere la telefonata. Nunzia ricorda i tanti avvisi recapitati, in bicicletta, soprattutto nelle case di via Ghinotta dove, all’epoca, iniziava già la campagna.
Il bar fu ampliato in un paio di occasioni (si veda la planimetria) con la demolizione di una scala e l’allargamento ad un negozio a fianco del bar. Comparve anche un flipper che andava ad affiancare la sala biliardi, dove si svolgevano numerosi tornei, soprattutto di boccette, come era nella bella tradizione castellana. Un’altra tradizione che veniva mantenuta dal bar Sport era quella del gioco del tarocco. E qui Nunzia e Gigi ricordano ancora in particolar modo Oriano Savelli, che tanti di noi hanno conosciuto durante il suo servizio alla stazione ecologica. Oriano era un campionissimo sia a biliardo sia a tarocchi; dopo il grave incidente che gli fece perdere il braccio destro, Oriano riuscì comunque a trovare il modo di giocare a tarocchi memorizzando e sfogliando le 15 carte appoggiate sul tavolo.
Nel 1983 la famiglia Morini acquisì la licenza dalla tabaccheria che era stata di Nullo Melandri. Per un po’ gestirono sia la tabaccheria che il bar, in attesa di trovare un acquirente. Qualche tempo dopo, nel 1984, la vendita andò in porto, e per un breve periodo il bar fu gestito da Carla Cavallari. Successivamente nei locali del Bar Sport si trasferì la Pasticceria Monaco (precedentemente gestita dalla famiglia Canella ed ubicata quasi di fronte al bar) poi diventata Pasticceria del Portico. Gli ambienti sono stati ulteriormente modernizzati ed ampliati, assumendo l’aspetto attuale a tutti ben noto.
La famiglia Morini ha gestito la tabaccheria per 40 anni, e Nunzia e Gigi solo recentemente l’hanno ceduta a Sergio.
Il nome del bar, invece, fu ripreso, diversi anni dopo, dal bar nei pressi del Palazzetto dello Sport, che per qualche anno si è chiamato Bar dello Sport ed attualmente ha assunto la denominazione de “Il Pala”.

Fotografie dall’archivio di Leonella Ragazzini

Fotografie dall’archivio di Nunzia e Gigi Morini

Momenti di vita del bar: gare di boccette e premiazioni sportive varie

Momenti di vita del bar: premiazione di Pirazol reduce dalla Firenze-Faenza in bicicletta

La squadra del Bar Sport al Torneo dell’Allegria di Biancanigo (Archivio Sante Garofani)

Squadre del Bar Sport in altri tornei (Archivio Sante Garofani)

Pagina pubblicata il 27 febbraio 2024 e aggiornata il 23 marzo 2024

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