1943-2023: dopo ottant’anni risuona in San Petronio il canto Stille Nacht

Eseguito nella lingua originale come auspicio di pace

di Paolo Grandi

24 dicembre 1943. Castel Bolognese aveva già conosciuto da poco un primo assaggio di guerra sul proprio territorio, poiché dopo l’armistizio del precedente 8 settembre ed il maldestro e sibillino “la guerra continua” dal nord Italia scesero molti soldati tedeschi che occuparono le città ed anche Castel Bolognese. Qui, racconta Maria Landi (1) arrivarono un’automobile ed una motocicletta con alcuni ufficiali i quali diedero le consegne e condizioni al Podestà, ai Carabinieri, al personale della ferrovia. Era la prima volta che gli elmetti germanici apparivano tra di noi e poco a poco occuparono ogni spazio ed ogni casa.
La Vigilia di Natale, per via del coprifuoco, il Bambino Gesù dovette accontentarsi di nascere alle cinque pomeridiane (2) in un San Petronio semibuio ma gremito di popolo: la messa solenne, celebrata dall’Arciprete Sermasi creò un’atmosfera dolce e triste assieme –continua Maria Landi- Dolce perché col Natale si festeggia questo Bimbo Dio fatto Uomo per amore. Triste perché l’amore era stato sopraffatto dall’odio e ora il mondo intero gemeva e soffriva, oppresso dalle conseguenze dell’odio bellico.
Ed ecco che mentre il rito si svolgeva con le sue preghiere ed i sui canti, ai quali tutti partecipavano per tradizione, improvvisamente, durante un attimo di raccoglimento e di silenzio, si levò verso il cielo un canto sconosciuto. Una corale dolcissima, che mai si era sentita nella nostra chiesa, si diffuse nell’aria. Un coro di soldati tedeschi offriva al Bambino in questo pomeriggio di guerra una struggente melodia: Stille Nacht (3).
Ad Angelo Donati la cosa ricordò il “Sant’Ambrogio” del Giusti: Perché quest’odio fra i popoli legati dalla comune fede nel Cristo? Sono dei ragazzi, figli anch’essi di mamme in pensiero, non mangiano sego. Molti di loro manderebbero tiranni e tirannie al diavolo. A guardare superficialmente gli avvenimenti si direbbe che il Cristianesimo abbia fallito la sua missione dato che i fratelli odiano i fratelli ed i figli di uno stesso Padre, che sta nei cieli, sono in armi l’uno contro l’altro armati (4).
Stille Nacht, uno più eseguiti canti natalizi, conserva nella versione in lingua germanica le parole scritte dal giovane sacerdote salisburghese Joseph Mohr nel 1816 le quali dovevano essere di conforto e speranza alla popolazione prostrata dalle vicine guerre napoleoniche. Musicati da Xaver Gruber, nella notte di Natale del 1818 vi fu la prima esecuzione nella chiesa di San Nicola a Oberndorf.
24 dicembre 2023. A ricordo di questi eventi, con l’auspicio di portare un briciolo di speranza e di preghiera –perché chi canta prega due volte- alla causa della pace in questo Natale funestato ancora una volta dalla voce delle armi, la Corale San Petronio e Santa Maria della Pace ha voluto eseguire proprio in lingua tedesca nella Liturgia della Natività il canto Stille Nacht che così dopo ottant’anni ha risuonato ancora una volta nel tempio morelliano nella sua versione originale. L’arciprete don Marco ed i fedeli, che prima della Funzione erano stati avvertiti del significato di questo gesto, lo hanno gradito.

(1) LANDI M.: Un’infanzia nella bufera, Faenza, 1995.
(2) Ibidem.
(3) Ibidem.
(4) DONATI A.: Sul Senio il fronte si è fermato, Castel Bolognese, 1977.

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