La tomba artistica del calzolaio

di Andrea Soglia

Per quanto lo abbia girato in lungo e in largo, il nostro cimitero mi riserva sempre nuove sorprese storiche ed artistiche. Di tanto in tanto l’occhio cade su particolari mai notati prima, e con un po’ di fortuna si riesce sempre a scoprire qualcosa di nuovo. In occasione della Commemorazione dei Defunti 2023 c’è stata una sorpresa artistica inattesa, in una zona “povera” del cimitero e dire che in occasione delle visite guidate che ho preparato con Stefano Zaniboni, che quelle visite le ha condotte, di dettagli artistici misconosciuti ne avevamo scovati non pochi.
In un’ala laterale del cimitero, subito sotto la tomba di “Tac”, ho notato un loculo che non presentava la solita lapide, ma un bel pannello di ceramica con una Crocifissione su sfondo nero. Le lettere metalliche applicate, nel corso dei decenni, sono andate quasi tutte perdute e si leggeva solamente “MA ZO”, senza alcuna data. Chi era dunque la persona sepolta lì? L’unico indizio lo forniva la fotografia, incorniciata, che mostrava un calzolaio intento al lavoro nella sua bottega.
La ceramica poteva far pensare ad un’ennesima opera di Anzulè Biancini o di un suo allievo. Cesare Biancini, interpellato al proposito, ha subito sentenziato che il viso del Cristo non era tipico della produzione di suo babbo, e che quindi per lui il bel pannello era opera di un allievo di Biancini.
L’unica era provare a fare una ricerca nell’archivio del cimitero, almeno per scoprire l’identità del defunto. Approfittando della presenza e della disponibilità del nuovo custode Walter, e ricordando tutti gli insegnamenti che mi aveva impartito il vecchio custode Davide, ho snidato un registro topografico di quell’ala del cimitero, e con il numero d’ordine, ben presto ho scoperto che in quella tomba è sepolto Luigi Mazzolani (MA ZO quindi erano lettere residue del cognome), nato a Castel Bolognese nel 1902 e morto nel 1969. La ricerca si è rivelata ancora più proficua perché nelle note a margine era possibile leggere che di quella tomba si era occupato direttamente il nostro artista Sergio Gioghi, di cui vi invitiamo a riscoprire l’opera visitando il sito https://sergiogioghi.wordpress.com/ a lui dedicato dal figlio Giovanni o anche ad ammirare le grandi opere conservate all’interno dello storico ristorante Caminetto d’oro “Badò”.
Una bella opera che merita rilievo nel percorso artistico all’interno del nostro cimitero. In attesa di scoprire magari qualcosa di più sulla storia di Luigi Mazzolani, il semplice calzolaio omaggiato da un’opera artistica che di solito era appannaggio di personaggi più importanti o abbienti.
Chiudo con l’auspicio che la presenza del nuovo custode possa arrestare il declino pluriennale del nostro cimitero, luogo che a tutti dovrebbe essere caro e che più di tutti gli altri è custode della nostra civiltà.

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