Vittime civili: lettere C-E
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Fotografia | Nome e cognome | Data di nascita | Data di morte | Causa della morte/notizie varie |
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CAMERANI GIULIA | 22-01-1883 | 21-12-1944 |
BOMBARDAMENTO AEREO? Sfollata da Bologna alla fine del 1942, morì nella casa parrocchiale di Campiano, in via Morandina 1. Le cause della morte sono dedotte dal registro del cimitero di Campiano; a guerra finita fu inumata in quel cimitero e, a fianco della registrazione della sepoltura, compare la nota “già sepolta sotto le macerie”. |
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CANI ALDO | 17-04-1911 | 28-04-1945 |
SCOPPIO DI MINA Milite dell’UNPA, abile sminatore, incaricato di sminare un passaggio sul Senio, il 15 aprile 1945 inciampava nell’ultima mina rimasta, rimanendo gravemente ferito. Trasportato all’Ospedale Civile di Faenza il giorno 28 aprile vi decedeva lasciando nella desolazione la moglie e l’unica figlioletta Nel 1947 fu insignito di medaglia d’argento al valor civile alla memoria con la seguente motivazione: |
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CANI ANGELO | 29-02-1892 | 22-04-1945 | SCOPPIO DI MINA
morto a Imola |
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CANTAGALLI PELLEGRINO | 01-10-1910 | 09-05-1945 | SCOPPIO DI MINA
Pellegrino Cantagalli, detto Buschèt, rimase coinvolto nella tremenda esplosione avvenuta il 4 maggio 1945 presso il podere Beneficio (Benefezi) che causò la morte istantanea di Angelo e Pasquale Galli e Giuseppe Lombardi. Pellegrino stava transitando lungo la strada e aveva cercato invano di convincere i Galli a non continuare il loro lavoro di sminamento, che egli riteneva troppo pericoloso; rimasto ferito gravemente, fu trasportato all’Ospedale di Imola, dove morì il 9 maggio successivo, lasciando orfani numerosi figli (si veda la scheda di Angelo e Pasquale Galli). |
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CASADIO ANDREA | 20-01-1922 | 17-02-1945 |
FERITA DA SCHEGGIA DI GRANATA La sua morte viene descritta dal padre Angelo in una lettera inviata nell’aprile del 1945 alle Opere Pie: “La mattina del 17 febbraio un giovane [Ariovisto Liverani, ndr] che si trovava in via Morini veniva gravemente colpito da una scheggia di granata. (si ringrazia Donatella Casadio per la fotografia) |
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CASADIO BIANCA | 23-12-1926 | 12-02-1945 | SCHEGGIA DI GRANATA STRAGE DEL BORELLO (foto tratta da “Al di qua del fiume”, regia di Francesco Minarini) |
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CASADIO GIANCARLO | 09-07-1927 | 13-06-1945 | SCOPPIO DI MINA | |
CASADIO PIERFRANCO | 09-03-1944 | 10-12-1944 | FERITA DA SCHEGGIA DI BOMBA
La famiglia Casadio si era rifugiata presso la famiglia Villa, con cui era imparentata, che viveva nel fondo Serraglio sito in via Canale. Il 10 dicembre 1944, Gaspare Casadio, padre del piccolo Pierfranco, mentre si stava trasferendo, col figlioletto in braccio, dalla stalla a un rifugio, fu colpito da una piccola scheggia alla spalla. La scheggia gli trapassò la spalla e andò così a colpire il piccolo Pierfranco alla tempia, uccidendolo. |
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CASADIO RENZO detto Enzo |
12-01-1936 | 05-01-1945 |
FERITA DA ARMA DA FUOCO Le circostanze della sua morte sono raccontate in un atto di notorietà, datato 3 marzo 1945, conservato nell’Archivio comunale di Castel Bolognese: “Alle ore otto del 5/1/1945 mentre il giovane Casadio Renzo di Sante di anni 9 saliva le scale della cantina della casa situata in via Biancanigo 50, per recarsi al piano superiore unitamente alla madre ed al padre, veniva colpito mortalmente da arma da fuoco in possesso di un maresciallo germanico che aveva stanza nella stessa cantina” |
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CASADIO SERAFINO | 10-01-1876 | 29-03-1945 | FERITA DA SCHEGGIA DI GRANATA | |
CASSANI GIUSEPPE (detto PEPPINO) |
19-03-1936 | 28-12-1946 | SCOPPIO DI MINA
Della sua morte riferì Il Resto del Carlino del 1° gennaio 1947 “Lo scoppio di un ordigno Nella bassa campagna di Castelbolognese, intenti a far pascolare tre pecore, l’altro ieri Angelo Rivalta di Giovanni, di 13 anni, residente in via Borello 8, e lo scolaro di 10 anni Giuseppe Cassani di Sebastiano, residente nella stessa via al n. 9. Nei pressi del ponte ferroviario sul Rio Sanguinario nella linea di confine tra i comuni di Imola e Castelbolognese, il Cassani rinveniva un ordigno esplosivo. Mentre il compagno si scostava per badare le pecore, il Cassani commetteva, ignaro, l’imprudenza di picchiare con una pietra sull’ordigno provocandone l’esplosione. Il disgraziato ragazzo rimaneva ferito in modo particolarmente grave, mentre l’altro, che si trovava lontano circa 15 metri, riportava solo scalfitture al viso. Accorso sul posto il padre di quest’ultimo, che era a lavorare nei paraggi, trovava il Cassani bocconi al suolo che dava ancora segni di vita. Trasportato da lui stesso nella sua abitazione, vi giungeva purtroppo cadavere.” Il 28 gennaio 1947 fu distribuita una memoria funebre in occasione del trigesimo della morte. (si ringrazia Giuseppina Cassani per la documentazione fornita) |
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CAVALIERI ITALA vedova Lorenzoni |
12-11-1865 | 24-01-1945 | SOFFOCAMENTO DA CROLLO
Sfollata da Bologna, morì nella cantina della casa di Felice Borghi, sita in Corso Garibaldi 77, assieme alla famiglia Fenara con cui era imparentata. Per maggiori particolari si rimanda alla scheda sui fratelli Fenara. |
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CAVALLARI ANGIOLA | 13-11-1907 | 22-12-1944 | FERITA DA SCHEGGIA DI GRANATA
Residente nella parrocchia della Serra, morì senza sapere che il marito Rinaldo Scalini era morto in prigionia il 5 dicembre precedente. La conferma della morte di Rinaldo arrivò solo molto tempo dopo. Il 24 marzo 1947 fu distribuita una memoria funebre, una cui copia è conservata nell’Archivio parrocchiale di Campiano, che racconta le ultime ore di vita di Angiola Cavallari: “Non pensava certo la buona Angelina, quel crudo mattino del 22 dicembre 1944, quando, in un momento di tregua delle artiglierie battenti le colline di Serra, volle dal rifugio sotterraneo, dove aveva cercato scampo, ritornare un po’ nelIa sua Ca’ Zanelli, di andare incontro alla morte e di essere prossima all’eterna riunione col suo Rinaldo, il marito, deportato da oltre un anno, lontano in terra di Germania, del quale non aveva da qualche tempo notizie. |
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CAVINA ANTONIO | 19-04-1882 | 30-12-1944 | FERITA DA SCHEGGIA
Morto a Imola, è sepolto nel cimitero di Faenza |
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CERONI TERESA | 1869 | 15-12-1944 | SCOPPIO DI GRANATA
Morta a Biancanigo, è sepolta nel cimitero di Faenza. |
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CHIARINI UMBERTO | 01-03-1912 | 31-08-1945 | MINA
Residente a Riolo Terme, risulta morto a Castel Bolognese il 31 agosto 1945 presso la casa sita in via Faenza 33 (attuale via Emilia levante). “Ucciso da un’esplosione dopo aver rimosso 900 mine Faenza, 4 settembre Un agguato tragico, dei tanti che formano ormai una lunga catena, attendeva a due chilometri da Castelbolognese, il trentaduenne Umberto Chiarini, da Brisighella, domiciliato a Riolo Bagni, specializzatosi nel rastrellamento dei tremendi ordigni disseminati in quelle campagne. Assunto per la rischiosa bisogna dal sig. Paolo Dalmonte, di Faenza, proprietario del podere “Righetta”, il Chiarini, in soli due giorni si calcola avesse liberato il terreno di circa 900 mine. Lo sfortunato non ha purtroppo potuto portare a termine l’opera generosa di bonifica. Uno scoppio violentissimo ha dilaniato orribilmente il corpo del Chiarini, la cui morte, subito temuta, constatavano due coloni della casa discosta 400 metri”. |
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CIMATTI DELMO di Antonio |
13-01-1907 | 24-12-1944 |
FERITA DA SCHEGGIA DI GRANATA morto a Imola Le circostanze della sua morte sono descritte in una memoria funebre, conservata nell’Archivio parrocchiale di Campiano, che racconta anche la storia di Antonio, padre di Delmo, rimasto ferito e morto ad un anno esatto di distanza dal figlio, dopo la guarigione della ferita, per una malattia: “Ad un anno di distanza, padre e figlio si sono ricongiunti nella luce di Dio! |
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CIMATTI DOMENICA | 01-04-1889 | 09-12-1944 | FERITA DA SCHEGGIA DI GRANATA
E’ sepolta nel cimitero della Serra |
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CIMATTI ENRICO | 02-12-1936 | 11-12-1944 | FERITA DA SCHEGGIA AL COLLO | |
COSTA MICHELE | 22-05-1880 | 24-12-1944 | FERITA DA SCHEGGIA DI GRANATA | |
CREMONINI EUGENIO | 01-09-1915 | 19-02-1945 |
FERITA DA SCHEGGIA DI GRANATA Nacque a Mordano qualche tempo dopo la morte del padre, caduto in battaglia il 30 luglio 1915 sul Carso, e gli fu posto lo stesso nome del padre. A seguito del grave lutto, la madre Silvia Gaddoni si trasferì col figlio presso i suoi fratelli che vivevano alla Colombarina della Serra. L’11 febbraio 1945, ultima domenica di Carnevale (in tempo di pace alla Serra si faceva una festa), mentre era già sfollato in paese e si era rifugiato nelle cantine dei Villa (in piazza Bernardi) si recò con altri castellani alla “Rossetta”, casa tuttora esistente sul lato sinistro della via Emilia, direzione Imola, dopo l’incrocio con la via Serra. (si ringraziano Carlo e Gino Gaddoni per la fotografia e la testimonianza) Nel febbraio del 1945 morì anche Silvia Gaddoni. Le traversie di madre e figlio sono raccontate anche in una memoria funebre distribuita a guerra finita. |
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CRISTOFERI CESARE | 10-08-1934 | 17-12-1944 | SOFFOCAMENTO DA CROLLO ECCIDIO DI VILLA ROSSI Fotografia conservata presso la Biblioteca comunale “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese |
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CRISTOFERI GIOVANNI | 14-07-1942 | 17-12-1944 | SOFFOCAMENTO DA CROLLO ECCIDIO DI VILLA ROSSI Fotografia conservata presso la Biblioteca comunale “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese |
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CRISTOFERI GIUSEPPE | 28-12-1860 | 17-12-1944 | SOFFOCAMENTO DA CROLLO ECCIDIO DI VILLA ROSSI Fotografia conservata presso la Biblioteca comunale “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese |
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CRISTOFERI LUCIA | 13-04-1940 | 17-12-1944 | SOFFOCAMENTO DA CROLLO ECCIDIO DI VILLA ROSSI Fotografia conservata presso la Biblioteca comunale “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese |
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CRISTOFERI PRIMO | 10-08-1934 | 17-12-1944 | SOFFOCAMENTO DA CROLLO ECCIDIO DI VILLA ROSSI Fotografia conservata presso la Biblioteca comunale “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese |
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CRISTOFERI RAFFAELE | 07-03-1911 | 17-12-1944 | SOFFOCAMENTO DA CROLLO ECCIDIO DI VILLA ROSSI Fotografia conservata presso la Biblioteca comunale “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese |
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CRISTOFERI SEBASTIANO | 30-05-1905 | 17-12-1944 | SOFFOCAMENTO DA CROLLO ECCIDIO DI VILLA ROSSI Fotografia conservata presso la Biblioteca comunale “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese |
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DAL POZZO ANNA | 21-07-1888 | 09-04-1945 |
GRANATA Da appena due giorni era con altri sfollata dal fondo Vujna in casa di Carlo Zaccherini in piazza Fanti; mentre stava attingendo un secchio d’acqua dalla fontana di “Ravajol”, fu colpita mortalmente da un frammento di granata caduta a poca distanza. Spirò poche ore dopo nella cantina dell’ospedale. |
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DAL POZZO PIETRO | 03-03-1927 | 25-05-1945 |
MINA I fratelli Pietro e Sante Dal Pozzo morirono assieme al giovane Giovanni Tondini. Il Tondini, molto amico dei fratelli Dal Pozzo, ritenendosi in grado di recuperare le mine, togliendo il detonatore, da diversi giorni stava bonificando il campo del Serraglio (lungo la via Emilia, poco dopo la chiesa della Pace) dove la famiglia Dal Pozzo abitava. |
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DAL POZZO SANTE | 07-04-1932 | 25-05-1945 | ||
DALMONTE ANTONIO | 22-12-1886 | 12-01-1945 | GRANATA
Industriale; residente a Faenza in viale Baccarini 74. |
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DALPANE ANDREA | 28-12-1937 | 22-04-1945 | FERITA DA SCHEGGE |
DALPANE SIMONE | 23-08-1906 | 10-03-1945 | FERITA DA SCHEGGIA | |
DARI ERCOLE | 14-07-1900 | 04-12-1944 |
SCOPPIO DI GRANATA Abitava nel podere “Le Vigne” di Via Ghinotta. Nella casa di Dari, a inizio dicembre, i tedeschi avevano stabilito un quartier generale. Egli fu ferito gravemente all’addome da una scheggia nei pressi di un pozzo dove era andato a prendere acqua per i tedeschi. Spirò all’Ospedale civile dopo un giorno di agonia, assistito dalla figlia Giuliana. (Si ringraziano Giuliana Dari ed Ercole Dalpozzo per la fotografia e la testimonianza) |
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DARI LUIGIA in Morganti |
27-05-1920 | 24-12-1944 |
SCOPPIO DI GRANATA Rimasta gravemente ferita, morì il giorno stesso all’ospedale di Imola, dove era stata accompagnata dal consorte Giuseppe Morganti. (fotografia tratta dall’Archivio fotografico di Stefano Borghesi) |
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DARI PIETRO | 08-06-1894 | 08-06-1945 | GRANATA
Assieme alla famiglia era sfollato nelle cantine che indicativamente si trovano ora sotto il Sali e Tabacchi vicino alla farmacia Bolognini. (si ringrazia Giancarlo Dari per le notizie e la fotografia) |
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DONATl ANTONIO | 27-12-1926 | 15-12-1944 | FERITA DA SCHEGGIA DI AEREO | |
DREI CATERINA in Tabanelli |
12-09-1879 | 16-02-1945 |
FERITA DA SCHEGGIA Morta a Biancanigo. |
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ELMI ANTONIO | 25-08-1934 | 16-03-1945 | FERITA DA SCHEGGIA DI GRANATA
Residente in via Casolana 17 (si ringrazia Antonietta Elmi per la fotografia) |
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EMILIANI MARIA fu Antonio |
23-10-1893 | 27-12-1945 |
SCOPPIO DI MINA residente nella parrocchia di Biancanigo, era andata a fare legna nel vicino fiume Senio. Rimasta gravemente ferita (lo scoppio di una mina le aveva dilaniato gli arti inferiori che erano stati amputati), morì all’ospedale di Faenza. |
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ERRANI PASQUALE | 1866 | 01-01-1945 | SCOPPIO DI GRANATA | |
ERRANI PRIMO | 01-04-1913 | 27-03-1945 |
FERITA DA SCHEGGIA DI GRANATA Morì, come racconta il padre Virginio in una lettera inviata al Comune nel 1951, “mentre attendeva al servizio del Municipio per la raccolta e distribuzione dei viveri alla popolazione”, lungo il Corso Garibaldi (attuale via Emilia Interna). Il servizio di rifornimento viveri alla popolazione civile veniva svolto da alcuni volontari. Fu presto dimenticato e solo nel 1997 ebbe il giusto rilievo, grazie alla testimonianza di Luigi Bosi, uno di questi volontari, che raccontò anche il sacrificio di Primo Errani. |
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ERRANI ULISSE | 27-02-1896 | 04-04-1945 | FERITA DA SCHEGGIA
A Ulisse Errani, coltivatore diretto, fu intestata nel dopoguerra la sezione castellana della Democrazia Cristiana. Nell’occasione Angelo Donati ne rievocò la figura. Di questa commemorazione si riportano alcuni stralci. “Ulisse Errani fu un puro nel più vasto senso della parola: figlio di un militante e propagandista (per ferma convinzione) di estrema sinistra, si accostò alla Fede cristiana per gradi, l’abbracciò dopo averla studiata e compresa di una logica che ci lasciava, nelle sue conversazioni, perplessi. […] |
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