Progetto “Vittime civili di guerra a Castel Bolognese”

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Presentazione

La fontana dei "derelitti", monumento alle vittime civili di guerra, inaugurata nel 1962, prima dei recenti lavori di riqualificazione

La fontana dei “derelitti”, monumento alle vittime civili di guerra, inaugurata nel 1962, prima dei recenti lavori di riqualificazione

Il 12 aprile 2015 è ricorso il 70° anniversario della Liberazione di Castel Bolognese. Un arco di tempo considerevole, sufficiente a gettare nell’oblio i nomi, le storie e i volti dei “personaggi minori” che durante il passaggio del fronte persero la vita. Tanti importanti libri sono stati scritti sul periodo, ma gli autori, giustamente, si sono concentrati sulla cronaca dei principali avvenimenti più che sulle singole storie, che solo in parte sono state toccate.
Sono ancora in vita molti testimoni dei fatti, ma si deve essere consapevoli che il tempo “stringe” e quindi si è ritenuto importante raccogliere immagini e informazioni da tramandare ai posteri per far capire loro la vera dimensione della tragedia avvenuta. E’ soprattutto vedendo il volto delle vittime (specie quelle più giovani) che si capisce quanto fu spietata la guerra che distrusse il nostro paese.
Fino ad ora non era mai stato redatto un elenco ufficiale delle vittime civili di guerra; quelli finora pubblicati, pur dando un’idea di quando avvenuto, non risultano essere completi e confrontandoli fra loro si nota che nomi che compaiono in un elenco non compaiono nell’altro e viceversa. Vari castellani, feriti a Castel Bolognese, morirono in ospedali di altre città, e castellani, sfollati in altri paesi, morirono lontano dal paese di residenza.
Su queste pagine viene quindi pubblicato l’elenco che si ottiene sommando tutti quelli esistenti, integrato (e a volte rettificato) da lunghe e pazienti ricerche d’archivio che hanno portato ad accrescere il numero dei nomi in modo considerevole. Molti dei nomi in elenco (circa l’80%) hanno oramai un volto, grazie al contributo di familiari delle vittime, di collezionisti di memorie locali e soprattutto grazie a ricerche (non sempre facili) in molti cimiteri, comunali e non.
E’ nata così una vera e propria banca dati, costantemente “in progress” che, se fosse ulteriormente arricchita, sarebbe importante fissare su una pubblicazione vera e propria. Pur trovandoci in piena era digitale, sono convinto che il libro sia ancora il principale veicolo per tramandare alle future generazioni i nostri ricordi.
Mi scuso anticipatamente per eventuali dimenticanze o errori nei dati, praticamente inevitabili in un lavoro di tale portata. Pur ritenendo l’elenco pressochè completo, è molto probabile che qualche nome possa essere sfuggito alle ricerche.
Cliccando sulle lettere è possibile consultare l’elenco e vedere le fotografie sinora ritrovate.

N.B. I nomi segnati in rosso, che vanno ad integrare l’elenco di partenza, necessitano in alcuni casi di verifiche e/o implementazione dei dati disponibili.
I nomi attualmente riportati in elenco sono 266; le fotografie recuperate sono 219. All’elenco delle vittime castellane si aggiunge, dal 18 novembre 2012, un’ulteriore pagina con nomi di vittime civili di guerra sepolte nei vari cimiteri di Castel Bolognese: essa contiene attualmente 39 nomi e 33 fotografie.
Le fotografie, ove non diversamente specificato, sono state riprodotte dalle fotografie presenti sulle tombe delle singole vittime.

Statistiche. Si è ritenuto di dover riportare nell’elenco nomi di persone la cui storia merita di essere ricordata e conosciuta. Non è intenzione di questa ricerca “gonfiare” il numero delle vittime, per cui si riportano qui di seguito alcuni dati statistici (ancora da affinare) ritenuti interessanti, per consentire una migliore valutazione.

RESIDENTI A CASTEL BOLOGNESE MORTI PER FERITE RIPORTATE IN ALTRI COMUNI 16

NON RESIDENTI MORTI PER FERITE RIPORTATE A CASTEL BOLOGNESE 34

MORTI A CASTEL BOLOGNESE PER FERITE RIPORTATE IN COMUNI LIMITROFI 1

NON RESIDENTI RASTRELLATI A CASTEL BOLOGNESE E UCCISI IN ALTRI LUOGHI 2

CASTELLANI MORTI IN OSPEDALI LIMITROFI PER FERITE RIPORTATE A CASTEL BOLOGNESE 29

MORTI PER INVESTIMENTI DA MEZZI MILITARI 9

MORTI PER MINE E RESIDUATI E INCIDENTI POSTBELLICI 33

Si ringraziano per la collaborazione nella ricerca delle fotografie: Stefano Martini, Imelde Martini, Adalcisa Gini, Amedea Morsiani, Francesca Bosi (Faenza), Santina Borghesi, Lorenzo Presutti, Alessandra Soglia, Umberto Malavolti, Antonio Violani.

Andrea Soglia

Bibliografia:

L’elenco di base è tratto da:

  • Baioni, Massimo e Masetti, Giuseppe (a cura di), Popolazione e memoria della guerra nel Ravennate, 1943-1945, Ravenna : Associazione nazionale vittime civili di guerra, Sezione provinciale di Ravenna, 1994

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Con integrazioni e notizie tratte da ricerche d’archivio, testimonianze orali e da:

  • Diversi, Oddo (a cura di), Le cronache castellane, Imola, Galeati, 1972
  • Donati, Angelo, Sul Senio il fronte si è fermato: Castelbolognese 1943-1945, Castelbolognese, Grafica Artigiana, 1977
  • Grandi, Tristano, Il servizio di Pronto Soccorso a Castelbolognese: 1944-1945, Castelbolognese, 1979
  • Sangiorgi, Pier Paolo, San Pietro in Biancanigo: Chiesa e comunità, Faenza, 1986
  • Pirazzini, Carlo, Una piccola comunità nel turbine del fronte: la guerra al Ponte del Castello, Castel Bolognese, Grafica artigiana, 1996
  • Parrocchia di san Petronio in Castel Bolognese (a cura della), Memorie di guerra e voti di pace nel 50. della Liberazione: celebrazioni svoltesi nella chiesa arcipretale negli anni 1994-1995 e documentate sulla stampa in occasione del Congresso eucaristico di vicariato, settembre 1996, Toscanella di Dozza, Grafiche 3B, 1996
  • 1943-1946: Faenza dall’armistizio alla Repubblica, Faenza, 1996
  • Minarini, Francesco (regia di), Al di qua del fiume: Castel Bolognese nella bufera della guerra 1944-1945, Castel Bolognese, 2008
  • Ospedale Civile – Castel Bolognese, Registro dei Defunti, Anno 1944–1945

Pagina pubblicata il 2 febbraio 2012. Ultimo aggiornamento 31 marzo 2020

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Contatti Progetto

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L’inaugurazione del monumento alle vittime civili di guerra, opera dello scultore Angelo Biancini. Alla destra di don Giuseppe Sermasi il senatore Cino Macrelli, allora ministro della Marina Mercantile e il sindaco dell’epoca, Reginaldo Dal Pane. (foto tratta dal volume “Uomini e cooperazione di credito fra due vallate”).

 

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